Il Ministero parla di prima giorno storico: sono state inserite 23.179 domande, con un milione e mezzo di accessi al sito. Per il Codacons il 43% degli interessati avrà però difficoltà per via dei propri limiti informatici. Pietro Giordano, segretario generale Adiconsum: preoccupano Meridione e aree più svantaggiate, dove l’Adsl non arriva. Sono dati ufficiali più che incoraggianti, malgrado gli intoppi informatici ed i frequenti blocchi di connessione, quelli relativi alla prima giornata di attivazione delle iscrizione on line a tutti gli ordini scolastici, esclusa la materna, solo attraverso la rete internet.
In serata, il Miur ha reso note l’alta mole di interesse e di connessioni, aggiornate alle ore 19,00 del 21 gennaio. Questi i risultati più importanti: il picco orario di connessioni si è avuto alle ore 9, con ben 313.520 richieste di visualizzazione; alle 17 erano già 21.464 le domande inserite.
In base a quanto riferisce viale Trastevere, che parla di “grande successo dell’iniziativa”, sono state “inserite 23.179 domande. Il sito ha avuto 1.529.936 accessi con dei picchi notevoli, particolarmente tra le 8 e le 13”. Viale Trastevere sottolinea, inoltre, “che per la prima volta nella storia della scuola”, questa opportunità “consente alle famiglie di effettuare le iscrizioni alla scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado esclusivamente in rete”.
Ma non tutti la pensano allo stesso modo. Dopo gli studenti, anche le associazioni dei consumatori hanno molto da ridire contro l’iniziativa ministeriale. Per il Codacons, ad esempio, “è sicuramente positivo incentivare l’uso di internet, ed è fondamentale che la pubblica amministrazione accetti le domande on line dei consumatori e, ancor di più, che invii le risposte e la documentazione richiesta dai cittadini via email, cosa più unica che rara. Cosa ben diversa, però, è invertire l’obbligo, gravando le famiglie di questo onere”.
“Secondo gli ultimi dati Istat infatti – prosegue il Codacons – nel 2011 solo il 56,8% delle famiglie italiane ha un personal computer. Il che vuol dire creare difficoltà al 43,2% degli italiani. Nel mezzogiorno, poi, la percentuale di chi possiede un computer scende al 49,5% delle famiglie, il che vuol dire che oltre il 50% non lo possiede. E persino laddove le cose vanno meglio, nel Centro, la percentuale sale al 60,7%, il che si traduce comunque in una difficoltà per quasi il 40% dei genitori”.
“Il rischio, inoltre, considerato che le scuole devono comunque offrire un servizio di assistenza a coloro che non possiedono un computer o un collegamento internet, anche perché altrimenti il provvedimento del ministro dell’Istruzione Profumo sarebbe stato illegale (e sarebbe stato impugnato dal Codacons…), è che il vantaggio economico di gestire obbligatoriamente on line tutte le pratiche sia poi vanificato dal lavoro aggiuntivo delle segreterie delle scuole che devono rendersi disponibili a supportare chi non ha gli strumenti e le competenze necessarie”, conclude l’associazione.
Forti critiche arrivano anche dall’Adiconsum, il cui segretario generale, Pietro Giordano, “pone interrogativi sull’effettiva possibilità per tutte le famiglie di procedere in modo autonomo e con facilità alla registrazione sul sito del Ministero e alla compilazione della domanda di iscrizione. Infatti – prosegue – nonostante la circolare 96/2012 del Ministero preveda che gli istituti destinatari delle domande in primis, ma in subordine anche quelli di provenienza, offrano supporto alle famiglie prive delle necessarie dotazioni informatiche, occorre intervenire soprattutto nel Meridione e nelle aree più svantaggiate, dove la penetrazione di Internet e degli stessi strumenti informatici è più scarsa. Vi è poi il problema della mancata copertura del servizio ADSL in molte zone, dove – continua Giordano – solo in un’ottica di servizio universale e non di mercato si potranno finalmente realizzare le necessarie infrastrutture”.
Il rappresentante Adiconsum invita quindi le famiglie “a segnalare al Ministero e per conoscenza anche alle nostre sedi territoriali e al gruppo Facebook ‘Adiconsum Scuola’, le eventuali criticità che si dovessero presentare”.
La Tecnica della Scuola 22.01.13
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“L’iscrizione on line, un vero incubo”, di Amanda Ghiengi
Premessa: per molti sarà andata benissimo, e il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo vi racconterà che «sì, c’è stato qualche problemino, ma comunque alla fine il sistema ha retto bene». Ma a me non è andata affatto bene. Sto parlando dell’iscrizione online di mia figlia alla prima classe della primaria per il prossimo anno. Un’operazione che mi ha assorbito per diverse ore e che più volte sono stata tentata di mollare a metà. Prima che fosse lei a mollare me. Si partiva ieri 21 gennaio su www.iscrizioni.istruzione.it e teoricamente tutto sarebbe dovuto andare per il meglio, visto che la cosa era stata abbondantemente propagandata su giornali e tv nelle settimane precedenti. Il mio approccio è stato dunque abbastanza fiducioso. Pia illusione. Intanto, accedere alla maschera, per poter procedere alla registrazione di utente e password, ha richiesto almeno tre quarti d’ora di attesa al pc. Completata la registrazione, l’invio per posta elettronica del nome utente è stato abbastanza veloce. Di lì, è partita la fase di iscrizione vera e propria. Primo passo: trovare il codice della scuola a cui iscrivere il proprio figlio: sono stati altri venti minuti di attesa per riuscire a entrare nel sito dedicato, chiamato «Scuola in chiaro» . Inserisco il primo criterio di ricerca: scuola primaria statale «intorno a me», cioè vicino a dove sto. Appare l’inquietante scritta: «Con i criteri di ricerca impostati si è superato il limite massimo di visualizzazione delle scuole. Utilizzare la funzionalità «…intorno a me» restringendo i criteri di ricerca». Che era esattamente quanto avevo fatto. Vabbé, ricomincio daccapo e questa volta riesco a trovare la scuola. Clicco su «scheda», dove immagino sia riportato il codice che sto cercando. Si blocca tutto e appare una schermata bianca. Intanto sono passate circa due ore da quando mi sono messa davanti alla tastiera. Esasperata, digito su Google «codice meccanografico scuola…» e alla fine riesco a trovarlo. Riparto daccapo con la procedura, stavolta cambiando browser (magari quello di prima era più lento), ma sciroppandomi comunque un altro po’ di attesa. Dopo vari «il server non risponde» riesco a entrare nella schermata di iscrizione. Si inizia con le opzioni relative ai «Tempi scuola». Le istruzioni (?) dicono: «Tempi Scuola visualizzati sono quelli indicati dalla scuola. Se sono presenti più opzioni, hai la possibilità di scegliere indicando la priorità dall’elenco. La stessa priorità non può essere assegnata a due differenti Tempi Scuola. Se non c’è scelta, va comunque selezionato l’unico Tempo Scuola presente, selezionando priorità 1. Se il tempo scuola è unico va comunque selezionato con priorità 1». Per i cinefili, amanti di Amici miei, una classica «supercazzola». Insomma, sarà un problema mio, ma al momento non ci ho capito niente. Ci ragiono. Suppongo che per ogni tipologia di orario io debba dare una priorità. Dunque: priorità 1 per le 40 ore, 2 per le 30 ore etc etc. Mi butto e in appena due tentativi (le priorità sembravano quattro ma si poteva darne al massimo tre) riesco ad azzeccare il mix giusto. Riempio tutti i riquadri con codici fiscali, date di nascita, domicili eccetera eccetera e alla fine salvo. Dai, mi dico, ce l’ho fatta. Compare la scritta: «Non è stato possibile completare l’operazione…riprovare più tardi». In parole povere, devo rifare tutto. Bene, mi fermo qui. Quando leggerete queste righe probabilmente starò ancora al computer a tentare di iscrivere mia figlia a scuola on line.
da Italia Oggi 22.01.13
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L’odissea di una mamma: tre ore per compilare un foglio
ROMA Oltre tre ore. Dalle 9 alle 12. Tanto ha impiegato Gloria Mammarella, una mamma di Pescara, per inoltrare la domanda on line della propria bambina alla prima elementare. Ma la sua piccola odissea è cominciata un’ora prima, quando si è affacciata, invano, alla scuola per vedere, non si sa mai, se era possibile farsi aiutare. Poi, tornata delusa a casa, ha aperto il pc e si è avventurata nel web, nel primo giorno utile all’iscrizione on line. Con tante impressioni da raccontare. In fondo, è il primo giorno di un’avventura che diventerà abitudine per gli italiani. «Mi sono collegata al sito del ministero per la prima volta alle 9. Ma non sono riuscita ad entrare nell’applicazione. Ho riprovato più volte, ma ce l’ho fatta solo dopo mezzogiorno», racconta.
ESPERIENZA CON IL PC
E prosegue: «Il problema, poi, è che se si riesce ad entrare non è detto che si riesca a compilare il modulo perché le sessioni scadono molto velocemente. Ogni volta bisogna ripartire daccapo con la compilazione, sperando di essere fortunate e di trovare il momento con il minore affollamento. Ma per fortuna ce l’ho fatta e mi è arrivata anche la ricevuta di conferma sulla mia email». Per Gloria l’unico intoppo sta nella connessione: «L’iscrizione di per sé è facile, intuitiva. La grafica è molto chiara. E in dieci minuti il modulo si compila in tutte le sue parti. Ma connettersi è un problema». La mamma pescarese non si arrende e racconta che sta facendo l’iscrizione di un altro bambino. «Nella classe di mia figlia ci sono mamme che magari hanno il computer in casa, ma che non l’hanno mai usato. Sono casalinghe. Non hanno necessità di lavorare con il computer. O comunque non sono così sicure con il pc». E così lei dà una mano. Come lei anche altre mamme. «Ci aiutiamo». E intanto, Gloria ammette che sono due ore che sta provando a iscrivere il secondo bambino, quello della sua amica. «Lei non può, ma lo capisco perché bisogna avere un minimo di dimestichezza con il pc. Bisogna saper smanettare un per inserire i dati. Per quanto semplice ci vuole un po’ di esperienza. Io ne devo inserire due richieste, oltre a quella di mia figlia. Tra noi c’è chi si è offerta di inserirne anche altre tre».
MANCATA ASSISTENZA
E l’assistenza della segreteria? «Alle otto siamo andate nella segreteria della scuola dei nostri figli ed erano in difficoltà anche loro. Così siamo andate via. E una mamma che è rimasta ad aspettare l’hanno fatta entrare alle 10. Tra l’altro non sono riuscite a farle la domanda perché non potevano connettersi neanche loro. In segreteria – dice ancora Gloria – le hanno detto di lasciare la domanda e di tornare fra tre o quattro giorni. Proprio così: lasciare la domanda in cartaceo, penseranno loro a trasferirla on line. Noi ci aspettavamo che almeno nelle scuole avevano una connessione privilegiata e invece non è così. Son messi come noi! Chissà se ce la faranno ad inserire tutto in tre o quattro giorni. Secondo me ci sarà il rischio che i genitori dovranno tornare anche più volte in segreteria». Al punto che, dopo un’odissea come quella di ieri, alle mamme viene un po’ di nostalgia per come si faceva prima l’iscrizione «Non ho avuto difficoltà, a parte i problemi con la connessione – confessa Gloria – ma nonostante questo avrei preferito continuare nella vecchia maniera, con il cartaceo. Non vedo un gran risparmio, ma tanta perdita di tempo».
Il Messaggero 22.01.13