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Elezioni, Ghizzoni “Il nuovo governo colmerà spread formativo”

Sottoscritto oggi l’appello “Diamo speranza all’università, per dare speranza all’Italia”. “Chi, come il Pd, si pone come futura guida del Paese non può guardare all’Europa solo in termini di spread finanziario, ma deve colmare anche lo spread formativo che ci separa dal mondo avanzato in termini di numero di laureati e di investimento nella ricerca”: lo dichiara la parlamentare Pd, candidata alla Camera dei deputati alle politiche 2013, Manuela Ghizzoni che oggi ha sottoscritto l’appello dei docenti universitari “Diamo speranza all’università per dare speranza all’Italia”.

“È scaduto il tempo dei tagli al sistema della cultura e del sapere, che deve essere interpretato come unica chiave per un equo ascensore sociale e per lo sviluppo occupazionale. Fiducia alla scuola, investimenti sul sapere, sulla ricerca e sulla cultura devono esser le misure anti-crisi per la crescita e per lo sviluppo dell’Italia, concepite nel segno dell’equità. – lo dichiara la deputata del Partito democratico Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura Scienze e Istruzione della Camera dei Deputati, sottoscrivendo l’appello dei docenti universitari “Diamo speranza all’università per dare speranza all’Italia” – Solo ripartendo dalla centralità della scuola pubblica possiamo restituire dignità alle persone appassionate che vi lavorano e formare i cittadini del futuro – spiega Ghizzoni – e solo attraverso l’investimento pubblico nell’università e nella ricerca, colpite per troppo tempo da un’emorragia di risorse finanziarie e umane da rischiare il collasso, si può rimettere in moto il Paese. È evidente che la formazione è la chiave per un’auspicabile mobilità sociale: i giovani che hanno avuto accesso a un’istruzione superiore, anche secondo i dati Ocse, hanno più garanzie occupazionali e retribuzioni adeguate. Chi si pone come futura guida del Paese – conclude Ghizzoni – non può guardare all’Europa solo in termini di spread finanziario, ma deve colmare anche lo spread formativo che ci separa dal mondo avanzato in termini di numero di laureati e di investimento nella ricerca.”

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