Cinque priorita’ e dieci obiettivi per guardare al futuro ”ripartendo dalla cultura”. Mentre il Fai lancia le primarie, arriva da un cartello di grandi associazioni culturali e ambientali il nuovo manifesto da far
sottoscrivere a partiti e candidati per portare al centro dell’azione di Governo e Parlamento, nella nuova legislatura, un settore da sempre bistrattato. Da Italia Nostra a Legambiente, da Federculture e Comitato Bellezza, da Associazione Bianchi Bandinelli a Mab (Musei Archivi biblioteche) Aib (Associazione italiana biblioteche) e Anai (Associazione nazionale archivistica italiana), grandi e piccole associazioni si
coalizzano per la riscossa della cultura. E l’appello ha gia’ raccolto adesioni di peso, da Salvatore Settis a Tullio De Mauro, da Luciano Canfora a Giuliano Montaldo e Tomaso Montanari. Mentre tra i candidati ha sottoscritto l’appello Manuela Ghizzoni (Pd), attuale presidente della commissione cultura della Camera. Ripartire dalla cultura, scrivono nel loro appello le associazioni (per aderire www.ripartiredallacultura.it ) ”significa creare le condizioni per una reale sussidiarieta’ fra Stato e autonomie locali, fra settore pubblico e terzo settore, fra investimento pubblico e intervento privato.
Guardare al futuro significa credere nel valore pubblico della cultura, nella sua capacita’ di produrre senso e comprensione del presente per l’avvio di un radicale disegno di modernizzazione del nostro Paese”.
Da qui le cinque proposte che suggeriscono al nuovo governo di ”puntare sulla centralita’ delle competenze; promuovere e riconoscere il lavoro giovanile nella cultura; investire sugli istituti culturali, sulla creativita’ e sull’innovazione; modernizzare la gestione dei beni culturali; avviare politiche fiscali a sostegno dell’attivita’ culturale”. Tra i dieci obiettivi da raggiungere, al primo posto c’e’ l’urgenza di riportare i finanziamenti per il settore ”ai livelli della media comunitaria in rapporto al Pil”.
Agenzia Ansa