Giorno: 6 Gennaio 2013

"La lezione di Rita, la scienziata che rifiutò la torre d’avorio", di Pietro Greco

Guardare sempre al futuro. E non chiudersi mai nella torre d’avorio, ma impegnarsi nella società, con un progetto politico preciso. Nel corso della sua lunga vita Rita Levi Montalcini ha regalato a noi tutti, ma soprattutto ai giovani ricercatori, molti insegnamenti. Ma sono questi i due lo sguardo rivolto al domani e l’impegno civile, sociale e politico per costruire un futuro desiderabile che, a una settimana dalla sua scomparsa, conviene ricordare. Dove il verbo convenire non indica un imperativo del politically correct, dettato dalla commozione per la sua morte, che pure c’è. Ma indica proprio un guadagno, per noi tutti e, in particolare, per i giovani ricercatori. Rita Levi Montalcini è stata una scienziata che ha vissuto costantemente fuori dalla torre d’avorio, sia pure con quella elegante leggerezza che era frutto di un carattere umile e di un’educazione rigorosa. Si è impegnata non solo per la ricerca, per i giovani, per le donne, per i giovani e le donne dei Paesi in via di sviluppo, per la diffusione della cultura scientifica. Ma anche in battaglie …

"Da Belsito a Bricolo, il vizietto padano", di Piero Colaprico

Il principio della fine fu forse “il Trota”, il giovane consigliere regionale Renzo Bossi, asino a scuola più del padre Umberto, entrato anche lui in politica. Per “Trota” c´era la laurea albanese. E i diplomi, la paghetta mensile di 5mila euro in contanti, le auto lussuose. Vennero scoperte, si seppe che il tesoriere Francesco Belsito «rubava», gonfiava conti, e Bossi, capo assoluto, e papà, e marito, firmava. Le sezioni leghiste scoprirono così, quasi un anno fa, per via giudiziaria, quella tragica realtà che molti intuivano, e temevano: loro facevano fatica a trovare l´intonaco per i muri scrostati, la famiglia Bossi, quelli del «cerchio magico» con Rosy Mauro in prima fila, più i vari caporioni, vivevano alla grande. Come i «partiti romani». E quindi non sarà una sorpresa per i padani apprendere che oggi è la procura di Roma che si sta occupando dell´uso distorto dei fondi leghisti del Senato, degli euro che diventano un supplemento d´indennità, del denaro pubblico impiegato non per fare campagna (elettorale), ma farsi casa (propria). Erano state l´»informativa preliminare del procedimento …

Il premier e il martello della «società civile», di Michele Ciliberto

È interessante assistere alle esibizioni televisive del presidente del Consiglio, vedere le parole che usa, i concetti su cui insiste. Quale è il centro di questo messaggio? È il primato della cosiddetta «società civile» nei confronti della «politica». Quella stessa politica rispetto alla quale il presidente del Consiglio non si stanca di ribadire la sua lontananza, anzi la sua estraneità. Da qui discende una serie di corollari che egli scolpisce con notevole vigore retorico: 1) come la maggior parte degli italiani ai quali si rivolge con spirito professorale, anche lui sa quanto la politica italiana sia diventata una palude da cui bisognerebbe tenersi lontani; 2) ha deciso di prendere posizione, perché ci sono momenti nei quali anche i più riluttanti devono sporcarsi le mani, mettendo in gioco la propria persona e il proprio ruolo; 3) intende farlo senza identificarsi con una parte, guardando con occhio di ghiaccio all’«interesse generale» del Paese e buttando a mare antiche categorie come quella di «destra» o di «sinistra» che non rispecchiano più lo stato delle cose; 4) vuole essere …

"Ilva in mezzo al guado. Lavoro e stipendi a rischio", di Marco Tedeschi

Il caso Ilva torna in mezzo al guado. Lavoro e stipendi sono a rischio. Adesso che la Procura ha detto no al dissequestro di coils e lamiere e quindi respinto l’istanza che gli avvocati dell’Ilva avevano presentato in base alla legge approvata dal Parlamento prima di Natale, la situazione del complesso siderurgico di Taranto si complica di nuovo e rischia di diventare di difficile soluzione, con la nascita di nuove tensioni. Il no dei pm, al quale farà presumibilmente seguito nei prossimi giorni anche quello del gip Patrizia Todisco, rimette in discussione un percorso che governo, azienda e sindacati ritenevano di aver stabilizzato. La legge, la numero 231 del 24 dicembre scorso pubblicata sulla «Gazzetta Ufficiale», stabilisce infatti che l’Ilva possa continuare la produzione per un periodo di 36 mesi il tempo fissato dall’Aia per la messa a norma della fabbrica e anche commercializzare i prodotti finiti realizzati prima del 3 dicembre scorso, giorno in cui è stato pubblicato il decreto n. 207 da cui è poi nata la legge n. 231. I magistrati, però, …

"Perchè Monti mi ha deluso", di Eugenio Scalfari

Scrissi domenica scorsa che esistono varie “agende” sulle quali confrontarsi e varie personalità che le hanno formulate e che concentreranno su di esse – cioè sugli obiettivi programmatici – le rispettive campagne elettorali per ottenere il consenso dei cittadini. Confrontai anche le due agende principali, quella di Mario Monti e quella di Bersani, cioè del Pd e dei suoi alleati. Monti ha detto venerdì scorso nella trasmissione “Otto e mezzo” che non accetterebbe mai di partecipare come ministro ad un governo del quale non condividesse il 98 per cento della linea politica. I due programmi, il suo e quello di Bersani, nelle parti principali coincidono. Entrambi si dichiarano pronti a mantenere gli impegni presi con l´Europa per quanto riguarda il rigore dei conti pubblici, l´equità, la crescita economica. Questi impegni Monti li ha indicati fin dall´inizio ma non è riuscito a realizzarli tutti dovendo dare la priorità al rigore in poche settimane per evitare il crollo dell´economia italiana e il default del debito pubblico che incombevano nel novembre del 2011 quando fu chiamato dal Capo …