Province, allarme del governo “Senza decreto caos istituzionale”, di Valentina Conte
Non solo risparmi sfumati, tra 370 e 535 milioni a regime. Ma anche lievitazione dei costi per Comuni e Regioni, blocco della riorganizzazione periferica dello Stato, Città metropolitane soffocate sul nascere. Insomma, un «caos istituzionale» in piena regola. Questi i «gravi e pesanti effetti» vagliati dal governo qualora il decreto sul riordino delle Province imboccasse il tunnel dell’insabbiamento parlamentare. Chi si occuperebbe della manutenzione di scuole e strade, della gestione dei rifiuti, della tutela idrogeologica e ambientale? E chi subentrerebbe ai mutui contratti dalle Province con banche e Cassa depositi e prestiti? E poi che fine farebbero il personale, gli immobili, i finanziamenti? A questi interrogativi, infilati in uno studio che il dicastero della Funzione pubblica ha spedito ad alcuni senatori, proverà a rispondere la commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. Dove questa sera i relatori Enzo Bianco (Pd) e Filippo Saltamartini (Pdl) proveranno a sminare il percorso del decreto 188 che riduce le Province delle Regioni ordinarie da 86 a 51, in vista del suo approdo in aula mercoledì prossimo, quando sarà sottoposto alla …