Anno: 2012

“Scuola, nella classifica del rendimento scivolano i bimbi delle elementari italiane”, di Salvo Intravaia

Dopo i ragazzi delle medie, anche i più piccoli tornano indietro nella graduatoria internazionale sull’apprendimento. La valutazione al termine di un decennio di riforme (Moratti e Gelmini) che hanno riguardato l’istruzione primaria. Finora, a sfigurare nelle classifiche internazionali sugli apprendimenti erano soltanto i ragazzini della scuola media, adesso anche i bambini della scuola elementare cominciano a mostrare segni di cedimento. E l’Italia – in tema di performance in Lettura, Matematica e Scienze – perde tantissime delle posizioni di prestigio acquisite nel 2006. Migliorano, ma restano sempre nelle posizioni di rincalzo, i ragazzini della terza media. Il dato emerge dall’ultima indagine condotta dall’Iea (International Association for the evaluation of educational achievement), l’Associazione internazionale per la valutazione del rendimento scolastico. Ogni cinque anni, l’Iea conduce due indagini: il Pirls (Progress in International Reading Literacy Study) e il Timss (Trends in International Mathematics and Science Study). La prima, indaga sulle competenze in Lettura dei bambini di quarta elementare, la seconda sulle competenze in Matematica e Scienze tra i bambini di quarta elementare e i ragazzini della terza media …

Gas: Ghizzoni, Ministero Ambiente chiude solo “politicamente” procedimento su Rivara

“Il Ministero dell’Ambiente, nonostante non abbia predisposto un provvedimento ufficiale ad hoc, ha dichiarato che il procedimento di valutazione dell’impatto ambientale riguardante il progetto per lo stoccaggio di gas nell’area di Rivara “è da ritenersi chiuso”. – lo annuncia la deputata modenese Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura alla Camera, dopo la risposta del sottosegretario Fanelli all’interrogazione posta in Commissione Ambiente. – Istituzioni, enti locali, comitati civici e forze politiche hanno manifestato contrarietà al progetto di stoccaggio in un’area che comprende porzioni territoriali dei comuni di San Felice Sul Panaro, Finale Emilia, Camposanto, Medolla, Mirandola e Crevalcore in provincia di Bologna, e che è racchiusa nella zona colpita dai disastrosi eventi sismici del maggio di quest’anno. Dopo l’emanazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, in accordo con la regione Emilia-Romagna, di un decreto per respingere l’istanza di autorizzazione della concessione allo stoccaggio, ci saremmo aspettati un analogo atto formale ad accompagnare la proposizione politica del Ministero, per chiudere, in via definitiva e con parere negativo, un progetto che espone la popolazione e il territorio …

“Piazza Fontana. Solo la memoria”, di Oreste Pivetta

Milano sono passati quarantatre anni dal pomeriggio della bomba nella Banca dell’Agricoltura, il 12 dicembre 1969. L’esplosione avvenne alle 16,37. Una giornata scura di un cielo nero. Quarantatré anni sono un tempo lunghissimo e incomparabilmente più lungo di qualsiasi ciclo storico abbia caratterizzato il nostro novecento. Dalla fine della prima guerra mondiale, una catastrofe, all’inizio della seconda trascorse appena un ventennio di pace (non tenendo conto del preludio, circoscritto, spagnolo e delle varie imprese coloniali). Un ventennio durò Mussolini. Da un ventennio vediamo agitarsi attorno ai tavoli della nostra politica Silvio Berlusconi e pare una eternità, al punto da poter «imbalsamare» il suo protagonista al modo di una mummia. Eppure quei quarantatré anni dalla strage di Piazza Fontana sembrano pochi, certo per la forza simbolica di quella tragedia, per quei morti innocenti, per l’inquietante compromissione delle pubbliche istituzioni, compromissione che grava ancora come un’ombra esprimendo qualcosa di irrisolto nella definizione della nostra democrazia (e un tratto mai interrotto con il nostro passato fascista), per l’improvviso riapparire di fantasmi del passato. La memoria non è mai …

“Anche Berlino nella campagna elettorale”, di Luigi La Spina

I tedeschi si devono rassegnare ad essere «coinvolti» nella campagna elettorale italiana. Tutto dipenderà dal modo, dallo stile, dalla validità degli argomenti usati. Da parte loro e da parte nostra. Dopo tutto l’opinione pubblica tedesca, i giornali grandi e piccoli, gli uomini politici tedeschi da oltre un anno (per tacere della lunga agonia dell’ultimo governo Berlusconi) hanno espresso sempre ad alta voce quello che pensavano del paese Italia, degli italiani e del loro governo. E non sempre in toni amichevoli. Sono stati prodighi di consigli, di raccomandazioni, di velate minacce. Si sono presentati spesso come modello da imitare, tout court, a prescindere dalle complesse differenze delle due società. In questo contesto, anche nella discussioni di merito (incisività delle riforme, riduzione del debito pubblico ecc.) si sono insinuati stereotipi negativi sugli italiani che sembravano essersi attenuati con il passare degli anni. Più complicato è l’atteggiamento da parte italiana. Anche qui inevitabilmente sono ricomparsi gli stereotipi verso la società tedesca – l’ambivalenza tra l’ammirazione per l’efficienza, la coerenza, la capacità di realizzazione dei tedeschi e l’irritazione per …

“Tagli e risparmi per 33 miliardi ecco la spending review delle famiglie”, di Ettore Livini

Le forbici degli italiani su casa, carburanti, regali e telefonate. Con le “finanziarie fai da te” meno benzina e gasolio auto per 6 miliardi, chiamate per 1 e compravendite immobiliari per 18. Conti domestici difficili: in un anno la pressione fiscale è salita dal 42,5 al 44,7% e il potere d´acquisto è crollato del 4,1%. Un miliardo di euro di telefonate in meno. Sei miliardi (potenziali) risparmiati su benzina e gasolio per l´auto, 18 miliardi sulla casa. Basta cappuccino al bar e niente macchina nuova. Le famiglie tricolori festeggiano, si fa per dire, il successo della loro personalissima spending review. I conti domestici faticano non tornano da tempo: la pressione fiscale è salita in un anno dal 42,5% al 44,7%, il potere d´acquisto è crollato del 4,1%. Ma le migliaia di finanziarie fai-da-te avviate tra le mura di casa – un lavoro certosino di forbice su entrate e uscite che ha cambiato molte delle nostre abitudini quotidiane – ha già regalato agli italiani tagli (o mancate spese) per almeno 33 miliardi. Risparmi a quattro ruote …

“Impopolare anche in Europa, il Cavaliere è solo”, di Pierluigi Castagnetti

Lo sapevamo e l’abbiamo anche detto, Bersani in particolare da settimane sta dicendo che senza di noi al governo l’Italia diventa un problema per tutti, per l’Europa e per il mondo. La reazione del capogruppo Ppe nel parlamento europeo Joseph Daul è di una durezza e una chiarezza esemplari: la sfiducia al governo Monti da parte del Pdl è stato semplicemente un atto di irresponsabilità. Una posizione condivisa da tutti i capi delegazione nazionali di quel gruppo a partire dall’italiano Mario Mauro. Non c’è da attendersi che nei prossimi giorni venga decisa l’espulsione del partito di Berlusconi dal Ppe, perché i numeri contano e quello del drappello di parlamentari italiani del Pdl è piuttosto consistente, ma è certo che ieri è cominciato il processo di una sua progressiva marginalizzazione politica. Il fatto che a distanza di poche ore Angela Merkel abbia ribadito lo stesso giudizio esprimendo la fiducia che gli italiani non dissiperanno il lavoro del governo Monti significa che i democristiani tedeschi invitano gli italiani a votare ogni partito fuorché il Pdl. Ciò che …

“Dal lavoro ai migranti, come cambiare l’Italia”, di Pietro Soldini

La crisi della politica si combatte con la politica ed il dibattito sul merito è ancora inadeguato. Penso che il problema principale, oggi in Italia, sia riuscire a dare un’altra offerta di partecipazione, di cittadinanza attiva e di devoluzione di poteri dai partiti e e dalle istituzioni verso i cittadini. Le primarie sul leader del centro sinistra hanno sicuramente alzato la qualità e quindi bisogna insistere con le primarie per scegliere i parlamentari. Ma si deve anche andare oltre e sperimentare nuove forme di partecipazione democratica. Per esempio si può pensare di far eleggere il presidente della Rai dagli abbonati, quello dell’Inps dagli assicurati o quello dell’Acea dagli utenti utilizzando i nuovi strumenti comunicativi e tecnologici della rete. Sarebbe una nuova idea di «comunitarizzazione» dei beni comuni alternativa alle liberalizzazioni e di irrobustimento della democrazia e dei suoi corpi intermedi. L’altra questione riguarda il Piano del lavoro: c’è la necessità, infatti, di puntare su un progetto di messa in sicurezza del territorio, degli ambienti di vita, di studio e di lavoro, su un piano di …