Anno: 2012

“Il laboratorio di Bersani”, di Curzio Maltese

La scelta di Bersani di fare le primarie anche per i candidati del Pd al Parlamento, subito imitata da Vendola e Sel, è la più onesta e la più intelligente che si potesse compiere. La scelta di Bersani è segno che le due cose insieme sono possibili perfino nella politica italiana. La più onesta, perché restituisce agli elettori, almeno a quelli del centrosinistra, la facoltà costituzionale di scegliersi i propri rappresentanti. Un diritto ormai da anni sequestrato dalle segreterie dei partiti, grazie alla vergognosa barricata eretta dalla destra intorno al Porcellum. La più intelligente, perché segnala a tutti gli elettori, non soltanto al popolo di sinistra, qual è oggi l´unica parte interessata a riformare la politica, nei fatti e non nei proclami. Se tutto sarà concepito con la massima trasparenza, come vogliamo pensare, si tratterà di una rivoluzione in potenza più esplosiva delle primarie per la guida del centrosinistra appena celebrate. In pratica, il 29 e 30 dicembre si decreterà la vera fine della seconda repubblica e del modello che l´ha contraddistinta, il partito padronale. …

“Uscire dalla crisi con più lavoro alle donne”, di Titti Di Salvo*

C’è un filo doppio che tiene insieme l’assemblea di giugno, i semintari di questi tre giorni, le assemblee territoriali che faremo e la prossima Assemblea nazionale:la convinzione che il lavoro produttivo e riproduttivo delle donne crei valore per tutti e che dunque per uscire dalla crisi l’Italia e l’Europa debbano investire sul lavoro delle donne. Per farlo non serve un capitolo di una relazione, il comma di un decreto, la citazione in un discorso politico. Serve un approccio differenti alla crisi e l’analisi delle cause strutturali che l’hanno determinata senza la quale è impossibile definire le scelte giuste per superarla. E una delle cause principali è l’emarginazione delle donne dal lavoro, dal discorso pubblico, dalle classi dirigenti. Lo dice la Banca d’Italia, l’Ocse, le statistiche. L’Italia dell’86° posto nel Gender Gap, della disoccupazione giovanile e femminile che sfiora il 50 per cento al Sud, delle 800.000 donne che lasciano il lavoro per le dimissioni in bianco, del Parlamento maschile con meno del 20 per cento di parlamentari, della maternità che può diventare un evento da …

“I due nodi al tavolo del vertice Ue”, di Enzo Bettiza

Gli eventi di maggiore impatto europeo, tra cui la confusione politica in Italia e l’accelerato distacco dell’Inghilterra dalla comunità continentale, conferiscono un peso alquanto secondario ai temi di protocollo pur importanti che il vertice dei ventisette capi di Stato e di governo dovrebbe esaminare e discutere tra oggi e domani a Bruxelles. Sarà questo l’ultimo vertice, preceduto da nervosissime riunioni istituzionali e parlamentari, di un anno disagevole che l’Unione Europea chiude ora in un’atmosfera di cupe inquietudini e allarmanti incertezze su tutto.Sul proprio futuro, la propria identità, la propria integrazione o federalizzazione onirica. Una fine d’anno per niente allegra che, per tanti aspetti, fa pensare quasi al tramonto di una lunga epoca creativa. Come se la sopravvivenza stessa dell’Europa, unitaria e indissolubile, fosse venuta ormai a noia alle più vecchie nazioni fondatrici che ne favorirono in altri tempi vitali la nascita. Non dominerà più la scena il disastro greco, avviato, così sembra, a una faticosa soluzione con prestiti finanziari a rate garantiti dal Fondo monetario internazionale e dalla Banca di Francoforte. Non dominerà neppure la …

“L´occasione dell´Italia”, di Thomas Schmid

Rieccolo, Berlusconi. Ma quel sabato, quando ha annunciato la sua intenzione di ripresentarsi, a mio parere non è stata una brutta, ma una bella giornata. Permettetemi di spiegare il perché. Da quando il Cavaliere ha scelto di ridiscendere in campo, uno spettro si aggira di nuovo per l´Europa. Molti pensano che se le sue indiscutibili doti di potenza e genialità nel condurre campagne elettorali dovessero riportarlo al governo, l´Italia e l´Europa intera rischierebbero la catastrofe. Perché, a differenza della più piccola Grecia, l´Italia, membro fondatore dell´Ue, è uno dei suoi Stati più importanti. Effettivamente, se questo Paese dovesse ricadere in una condizione instabile, perdendo il capitale di affidabilità conquistato dal governo Monti, sarebbe un duro colpo per l´Unione europea. È noto che da qualche tempo la Commissione dell´Ue e il governo tedesco si preoccupano del futuro dell´Italia; a Bruxelles come a Berlino, molti si sono già chiesti – seppure in via ufficiosa e dietro le quinte – cosa accadrà dopo la fine del “governo tecnico”. Senza dubbio per Angela Merkel il ritorno dell´irresponsabile illusionista di …

“Il diritto sospeso all´Ilva di Taranto”, di Adriano Sofri

Il governo contro una giudice. O piuttosto il governo e l´Ilva contro una giudice e la sua città. E i lavoratori in mezzo. A Taranto e poi a Genova e a Novi e così via. Stamattina l´azienda comunica ai sindacati le decisioni cui la giudice l´ha “sorprendentemente costretta”. Ma no! Si sapeva che la giudice Patrizia Todisco avrebbe confermato il sequestro del materiale prodotto illegalmente dall´Ilva, come le chiedeva di fare la Procura tarantina. La sorpresa è finta. Questa volta gli avversari sentivano di avere una carta in più nella lunga partita per far passare la signora giudice come fondamentalista: in missione per conto di qualcosa di estraneo al codice. C´erano – ci sono ancora – un milione settecentomila tonnellate di prodotti giacenti sulle banchine in attesa di essere smerciati a clienti o forniti alle altre lavorazioni in Italia e fuori: il buon senso stava per intero dalla parte dell’autorizzazione a usare quei prodotti, che oltretutto andavano sgomberati perché la produzione andasse avanti. Si è letto che il miliardo di valore attribuito a quei prodotti …

Violenza donne: Ghizzoni, Parlamento ratifichi convenzione di Istanbul

Violenza contro le donne è urgente al pari dei provvedimenti economici. “Il Parlamento mostri la volontà di non tollerare più le discriminazioni e le violenze contro le donne e ratifichi rapidamente la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. – lo dichiara Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura della Camera dei deputati, all’indomani della ratifica della Convenzione di Istanbul da parte del Consiglio dei Ministri – Dall’inizio dell’anno in Italia sono state uccise 118 donne, in un vero e proprio bollettino di guerra dalle proporzioni allarmanti e verso il quale le istituzioni, come denunciato dall’ONU, hanno dimostrato finora colpevole disattenzione. Donne uccise non per “passione” o “gelosia”, ma vittime del femminicidio, divenuto, di fatto, un crimine di Stato. La politica ha il dovere di annoverare la violenza sulle donne tra le emergenze. È necessario che entro la fine della legislatura venga ratificata dal Parlamento la Convenzione di Istanbul, con la stessa urgenza con cui si procede all’approvazione delle norme economiche. L’atto di …

“Comuni e Province tornano alla carica: da marzo le scuole inizieranno a chiudere!”, di A.G. da La Tecnica della Scuola

Secondo il coordinatore Anci dei Piccoli Comuni, Mauro Guerra, se nella legge di stabilità non si inserisce una proroga sulla prima scadenza dell’obbligo di gestione associata rischiano di venir meno i servizi essenziali. Per il presidente dell’Upi, Antonio Saitta, urge una seria programmazione degli interventi negli edifici: occorrono 8,5 miliardi, pari a 2.300 euro per ogni studente delle superiori. Comuni e Province non ci stanno. La legge di stabilità li penalizza. E con loro le scuole, di cui per legge devono assolvere le opere di costruzione e manutenzione. Nella giornata dell’11 dicembre, ad una manciata di giorni dall’approvazione della legge di stabilità da parte del Senato, si sono fatti entrambi sentire pubblicamente. E non più solo per minacciare di lasciare alunni, docenti e personale Ata la freddo, per la mancanza di fondi per i riscaldamenti. Stavolta la denuncia sfocia nella possibile chiusura di alcuni istituti. Già dall’anno scolastico in corso. Stavolta le lamentele sono partite dal coordinatore Anci dei Piccoli Comuni, Mauro Guerra, lanciando dal sito ufficiale dell’organismo da lui rappresentato un monito a tutti …