Anno: 2012

“Dialoghi sull’Europa” di Marco Meloni

Alla fine degli anni ’90, in contemporanea con l’accelerazione sull’integrazione monetaria europea, ferveva il dibattito sulla natura e sulle prospettive dell’Unione, che poi sarebbe sfociato nel progetto di Costituzione elaborato, tra il 2002 e il 2003, dalla Convenzione europea. Già allora si poneva con forza la questione della democrazia in Europa, della democratizzazione e delle legittimità delle istituzioni comunitarie. Due scritti del 1998 lasciarono un segno fondamentale. Il grande giurista italiano Giuseppe Federico Mancini, al tempo giudice alla Corte di Giustizia, articolò la necessità di uno Stato europeo (“The Case for Statehood”), non come luogo astratto, ma come spazio in cui esercitare e salvaguardare la democrazia e i diritti di cittadinanza. A suo avviso, “uno Stato europeo composto da una pluralità di nazioni eppure fondato su un demos, che derivi la propria legittimità dal consenso piuttosto che da comuni origini etniche e le proprie possibilità di sopravvivenza da lealtà civiche piuttosto che ancestrali, è senz’altro concepibile”. Gli rispose un altro grande studioso del diritto europeo, Joseph Weiler, con “Europe: The Case against the Case for …

Beni culturali: Ghizzoni, legge fermata in Parlamento, Governo ratifichi Convenzione di Malta

“La scelta del PdL di porre termine alla legislatura per interessi di parte ha impedito di portare a compimento norme per l’interesse della collettività e arrestato l’iter della legge per il riconoscimento dei professionisti dei bene culturali, tra i quali gli archeologi. Ora è necessario che il Governo compia un passo decisivo per la ratifica della convenzione di Malta, firmata dall’Italia vent’anni fa, per riuscire a gestire, attraverso la pianificazione territoriale, la tutela del patrimonio archeologico. – lo dichiara Manuela Ghizzoni, Presidente della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera dei Deputati, in occasione della manifestazione, organizzata dall’Associazione Nazionale Archeologi, in corso a Roma – La proposta di legge per le modifiche al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio in materia di professioni dei Beni Culturali era finalmente giunta all’esame della Commissione, ma, a causa della prematura chiusura delle Camere, non ci sarà il tempo per farle vedere la luce, così che permarrà il vuoto normativo. La mancanza di una regolamentazione legislativa delle professioni – spiega Ghizzoni – nega, di fatto, un riconoscimento di …

Bersani e l’impegno del Pd: “Quote rose in Parlamento”

Il paese delle donne – spazio alle donne, a partire dal Parlamento. Lo promette il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, in un messaggio inviato oggi alla terza conferenza regionale delle donne democratiche dell’Emilia-Romagna in corso a Bologna. “Ci stiamo cimentando nell’affermazione di una democrazia paritaria come principio ineludibile per rinnovare le istituzioni rappresentative”, scrive Bersani. “Lo stiamo facendo con gesti concreti come dimostra il nostro contributo all’approvazione definitiva alla camera della legge che introduce la doppia preferenza di genere per le elezioni nei comuni o l’impegno che metteremo nel garantire la rappresentanza femminile sia nelle imminenti primarie per la scelta dei prossimi parlamentari del pd, sia nella composizione dei gruppi della camera e del senato nella prossima legislatura”, assicura il candidato premier del centrosinistra. “Sono convinto- aggiunge Bersani- che l’Italia possa riuscire a uscire sia dalla crisi economica più difficile del dopoguerra sia dagli affanni che riguardano la credibilità della politica e della rappresentanza democratica se punterà sulle sue migliori energie anzitutto su quello delle donne”. Non è “possibile che l’Italia sia ancora oggi …

“Le regole chiare che servono alla Rai”, di Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi*

Caro direttore, siamo grati alle acute osservazioni di Aldo Grasso su Sette, il magazine del Corriere della Sera di giovedì 13, che portano in luce un nervo scoperto della Rai, ossia alcune cattive prassi di interferenza da parte dei consiglieri nella gestione aziendale. La Rai ha un grande bisogno di trasparenza e rinnovamento. Vorremmo dunque chiarire alcuni equivoci per favorire tale trasparenza anche nella rappresentazione della Rai sui giornali. Rileviamo che i riferimenti al regolamento non ne rispecchiano il contenuto. Per esempio, quanto al tema cruciale dei «contatti con i dirigenti Rai per seguire la vita dell’azienda», il nuovo regolamento del Cda riproduce l’esistente. Infatti, già si prescrive che i consiglieri, per acquisire informazioni in materia gestionale, rivolgano motivata istanza al direttore generale, che poi fornisce loro informazioni (nel nuovo, la richiesta è indirizzata anche al presidente). Perché dunque suggerire che una norma sostanzialmente invariata sarebbe alla base del nostro no? Una disciplina già esiste. Dire che bocciando il nuovo regolamento si boccia tout court una «svolta» che limiti talune cattive pratiche non corrisponde ai …

“Le colpe di un debito da duemila miliardi”, di Massimo Riva

La cattiva notizia, purtroppo, era attesa. Ma ciò non la rende meno indigesta: a fine ottobre il debito pubblico ha superato la soglia dei 2mila miliardi per collocarsi a quota 2.014. Un record storico che spazza via ogni illusione di luci più o meno visibili in fondo al tunnel della crisi. Il cammino verso il riequilibrio dei nostri conti pubblici resta ancora lungo e impervio. Certo, ai più vigorosi aumenti del debito si era assistito, mese dopo mese, già nel corso dell’ultima e più recente gestione governativa del poco raccomandabile duo Berlusconi – Tremonti. Ma è un fatto che il dato comunicato ieri dalla Banca d’Italia fotografa la situazione dopo undici mesi di governo Monti nel pieno di una terapia d’austerità quale il paese non aveva mai conosciuto nella sua vita repubblicana. Ciò induce, innanzi tutto, a due principali considerazioni. La prima è che, quando il governo dei tecnici ha preso in mano la gestione della cosa pubblica a fine 2011, lo stato dei conti era anche più drammatico di quanto si potesse pensare. Questa …

“Concorsone al via, che cosa fare”, di Flavia Amabile

Lunedì prenderà il via il primo concorso per la scuola dopo tredici anni anche se la legge prevede selezioni ogni tre anni. Una parte dei sindacati in queste settimane ha ricordato che una parte dei vincitori della precedente selezione non ha ancora trovato posto nella scuola ma la macchina è partita e il Miur promette le prime nomine in ruolo dei vincitori già a partire dal prossimo anno scolastico. I quesiti oggetto della prova sono estratti da una banca dati, resa nota e pubblicata sul sito del Miur il 23 novembre insieme al calendario, sulla quale gli ammessi alla prova preselettiva hanno avuto la possibilità di esercitarsi. Non sono mancate le polemiche per alcuni errori presenti nei quesiti e corretti grazie alle segnalazioni, ma anche per la fuga di notizie che ha permesso a qualcuno di impadronirsi di domande e risposte dell’intera banca dati e di venderli in rete creando un business di tutto rispetto. Complessivamente, sono stati 8.481.184 i moduli scaricati per le esercitazioni e 300.387 i candidati che hanno utilizzato il simulatore gratuito …

“Un leader all’angolo”, di Piero Ignazi

A forza di passi avanti e indietro il minuetto di Berlusconi lascia frastornati anche i suoi più accesi sostenitori. Non capiscono più dove stia andando il loro leader: lancia in resta contro Monti o compostamente allineato dietro il Professore? Il rilancio, la ridiscesa in campo, il nuovo partito con le facce nuove, era tutto fumo negli occhi. Nel migliore dei casi, fino alla scorsa settimana Berlusconi poteva ancora pensare di galleggiare sull’area grigia del benpensantismo italico, su quelle fasce sociali scontente del “montismo” (leggasi: del dover pagare le tasse) e nostalgiche dell’irresponsabilità berlusconiana (“i ristoranti pieni”…). Il Cavaliere si muoveva sul filo dell’ambiguità: le sortite antieuropee e antigovernative venivano calmierate con l’ammissione che non c’erano alternative al governo Monti. Il Pdl si comportava da partito di lotta e di governo. Grazie a questa ambiguità poteva pescare in un bacino elettorale che andava dai leghisti meno identitari alla palude dei moderati inquieti per i loro portafogli e diffidenti dei centristi. Questo schema è saltato di colpo per un macroscopico errore di valutazione: scambiare l’eleganza e la …