Il manifesto di Bersani “Se vinciamo le elezioni subito il conflitto d’interessi”, di Giovanna Casadio
«Per prima cosa bisognerà fare una legge sull’antitrust, cioè contro le concentrazioni, e una legge severa sulle incompatibilità: sono i due punti di quelle che chiamiamo norme sul conflitto di interessi». Alle 6,30 del mattino, sull’aereo che lo porta a Bruxelles per incontrare, oltre a Barroso, i presidenti del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e dell’eurogruppo, Jean Claude Juncker – tutti leader del Ppe e fan di Monti – Bersani mostra lo sconcerto per «la manovra abbastanza miserevole della destra», utile solo «a guadagnare qualche giorno di campagna elettorale» e all’invasione televisiva di Berlusconi. Chiede che la data delle elezioni resti il 17 febbraio. Parla di Monti. Consulta gli appunti chiusi in una cartelletta blu: sono i compiti sull’Europa, e le parole più usate sono «continuità» e «affidabilità ». Dice che «se il centrosinistra vincerà, è normale che sia io il premier», tornando da Bruxelles a Roma, si sfoga. E lancia qualche stilettata contro Mario Monti. Segretario Bersani, se Monti si candida, come pensate di potere collaborare poi con lui e con i centristi, essendovi …