Più del doppio quest’anno. Almeno il triplo il prossimo. Le tasse sui “ricchi” hanno preso il volo. Rispetto al 2011, e grazie alle manovre estive di Berlusconi-Tremonti e al Salva-Italia di Monti, i redditi alti e altissimi pagano al Fisco come minimo due volte tanto nel 2012 e tre nel 2013. Chi ha seconde case, in Italia e all’estero, barche, auto potenti, aerei, investe in titoli o azioni, è un “pensionato d’oro” o ha scudato capitali può trovarsi a versare anche 30 mila euro di balzelli in più. Basta abitare in villa, avere una magione a Cortina, un appartamentino a Forte dei Marmi e un altro fuori confine, la Lamborghini in garage, un patrimonio di 3 milioni e mezzo e averne scudato uno, per mettersi l’anima in pace.
LA PATRIMONIALE C’È
Almeno sulla carta, dunque, la “patrimoniale” esiste. Le norme ci sono, sventagliate nelle manovre degli ultimi 15-16 mesi. Ma è chiaro che per essere efficaci devono colpire redditi e beni al sole, che esistono per il fisco e dunque anche per le casse dello Stato. Chi evade non ha problemi, come noto. E i grandi patrimoni tra questi. Basti pensare che su 41 milioni e mezzo di contribuenti, gli italiani ricchi ma onesti che dichiarano sopra i 300 mila euro annui sono appena 30.590 (ultimi dati disponibili, dichiarazioni 2011). E gli altri? Uccel di bosco.
MA FUNZIONA?
La patrimoniale è zoppa per definizione, dunque. Perché non pesca tra gli evasori. Ma anche perché incoraggia elusione, esilio o esterovestizione di cose e denari. Prendiamo le barche. Monti nel Salva-Italia, un anno fa, mette la tassa sullo stazionamento. Passera nel Cresci-Italia, a febbraio, la cambia in possesso. Si teme la fuga verso lidi fiscalmente più amici e la “lobby” nautica preme. Alla fine vince, ma qualcuno se ne va lo stesso. «Non la porto in Croazia, ma la vendo. Troppe tasse», si lamenta Illy, ex presidente pd del Friuli. Il sottosegretario all’Economia Ceriani, il 20 settembre scorso, in audizione alla Camera ammette lo scacco: il governo punta a incassare 155 milioni, ne recupera solo 24 (dati definitivi).
La barca va. I conti un po’ meno. Magro bottino anche per spider e aerei. L’Agenzia delle entrate (dati provvisori) segnala 66 milioni raccolti dal superbollo auto (stimati: 147) e appena 2 milioni dai velivoli (stimati: 85). Tassa sul lusso: super-flop.
IMU
La vera patrimoniale che tutto sommato funziona è l’Imu. La metà dei Comuni italiani ha alzato l’aliquota sulle seconde case, fissata dal governo Monti al 7,6 per mille. Il 18,5% di questi
sindaci ha aggiunto un punto, il 20% due punti, il 12% l’ha portata al massimo: 10,6 per mille. Con le rendite catastali di colpo rivalutate dal Salva-Italia del 60%, la botta è stata notevole. Questi proprietari (circa il 45% del totale) porteranno in dote a Stato e Comuni, che per quest’anno si dividono l’introito, quasi 11 miliardi su un totale di 23-24.
E LA POLITICA?
Gli spazi di manovra per una (altra) “patrimoniale” dunque si restringono. Eppure molti la invocano. A sinistra, Vendola e Ferrero. Mentre Il Pd si divide. Il segretario Bersani ha in mente di colpire «i grandi patrimoni». Così Boccia, «mobiliari e immobiliari ». Fassina ne vuole una «ordinaria». Renzi ripete che «l’unica patrimoniale che serve è far pagare le tasse a chi non le paga». A destra son tutti contro, come d’altronde Casini, temendo la «fuga dei capitali». E l’effetto Depardieu, l’attore francese scappato in Belgio per sottrarsi al balzello di Hollande (75%). Monti «non è contrario, ma senza blitz». Come quelli a Cortina e Sanremo, che però lui stesso ha benedetto.
La Repubblica 23.12.12
Pubblicato il 23 Dicembre 2012