“La responsabilità del cambiamento”, di Claudio Sardo
Giorgio Napolitano ha sciolto le Camere. La parola torna al popolo sovrano. Di fronte agli italiani c’è una decisione di portata storica: se non fosse per il carico ideologico, che allora c’era e oggi non c’è, si potrebbe persino azzardare un paragone con le elezioni del ’48. La crisi economica e sociale nella quale siamo immersi è la più lunga e intensa dal dopoguerra. E l’indirizzo che prenderà il nostro Paese peserà, in misura non marginale, sul destino dell’Europa. Comincia una nuova stagione. Serviranno idee, categorie, uomini nuovi. E speriamo che a sostenere l’impresa sia un telaio più robusto di civismo, solidarietà, moralità. La legislatura, che ieri si è conclusa, era cominciata nel segno di un Berlusconi trionfante. Non aveva solo vinto le elezioni. Aveva vinto nettamente, cacciando dalla porta persino gli «infedeli» centristi. Era riuscito a saldare un’alleanza politica conservatrice senza confini a destra, come mai la Dc aveva fatto: per tenere alta la barriera nei confronti dei monarchici, dei qualunquisti e dei nostalgici, De Gasperi arrivò persino allo scontro politico e personale con …