“Farsa e veleno nei titoli di coda”, di Gian Antonio Stella
«Caaalma! Caaalma!» Ha risposto così il presidente della Commissione Bilancio del Senato, il pdl Antonio Azzollini, a chi chiedeva impaziente, a partire dal governo, l’ultimo sì per il varo del decreto sulla incandidabilità e il divieto di ricoprire cariche pubbliche per chi sia stato condannato anche in Cassazione a pene superiori ai due anni. Dicono di là che non c’erano alternative, che troppe cose da fare si sono ammucchiate all’ultimo momento, che l’ingorgo è tale da imporre alcune priorità e che semmai era più urgente la legge sull’obbligo del pareggio di bilancio, indispensabile per tranquillizzare l’Europa inquieta per il dopo Monti. Dicono di qua, nella scia di un’osservazione di Annamaria Cancellieri, che proprio non si capisce perché la Commissione Bilancio, teatro l’altra notte di un vero e proprio assalto alla diligenza per caricare sulla legge di Stabilità (tornata a essere l’«ultimo treno per Yuma» della legislatura) un’infinità di emendamenti di spesa, debba poi mettersi di traverso a una regola che non costa nulla e aiuterebbe gli stessi partiti a liberarsi di un po’ di zavorra. …