Giorno: 20 Dicembre 2012

“No al welfare minimo che penalizza le donne”, di Rosanna Rosi*

Politiche pubbliche inclusive e un welfare di qualità sono la condizione necessaria per sostenere il lavoro e quindi la libertà e l’autonomia delle donne nel nostro paese. La realtà ci pone tre evidenze: la prima è che siamo di fronte ad una riduzione progressiva del perimetro del welfare italiano. L’equazione non dimostrata tra welfare uguale costo ha comportato tagli progressivi alla spesa pubblica senza riqualificarla, con la riduzione al minimo delle prestazioni sociali, definendo un catalogo sempre più ridotto di prestazioni erogate dal pubblico e ampliando il catalogo di quelle da affidare al mercato privato. La svalorizzazione del lavoro pubblico, con l’aggressione ossessiva nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori ed in particolare del sociale e della scuola, è nello stesso tempo conseguenza e segno della scelta di ridurre il peso e il perimetro della rete di protezione sociale. Ormai ci è chiaro: siamo avviati verso un welfare minimo, costruito secondo una logica assicurativa, individuale e non solidale, che esclude sempre di più le persone, ed in particolare donne, giovani, immigrati, anziani. La seconda evidenza …

“L’obiettivo del Cavaliere”, di Claudio Sardo

«Una cosa è certa: passerò le feste di Natale facendo campagna elettorale». L’altra sera, lasciando gli studi di Porta a Porta, Silvio Berlusconi ha salutato così. È più confuso, appannato, invecchiato di come lo abbiamo conosciuto in questi vent’anni: ma è un professionista della politica e la decisione di correre di nuovo è a questo punto per lui irrevocabile. Per lui fare campagna elettorale vuol dire stare in televisione. Dove possibile occuparla. Non si farà scrupoli. Ha la faccia tosta per invadere gli spazi festivi dei telespettatori italiani. E non ha vergogna nel ripetere: «Sono stato tanto tempo in silenzio. Ho un credito di tredici mesi da recuperare». Del resto, il Berlusconi 76enne della campagna 2013, sa di avere macroscopiche contraddizioni stampate sul volto. Ha decretato la fine del governo Monti e offre pubblicamente a Monti di guidare il centrodestra. Ma è chiaro a tutti che si tratta di un’offerta falsa: Monti è un suo nemico, gli alleati del premier sono «orrendissimi», in fondo il Cavaliere ha deciso di ricandidarsi – smentendo pubbliche promesse – …

“Spostato Sanremo i comici fanno paura”, di Francesco Merlo

La comicità disinnescata come un ordigno militare. Il festival è stato alla fine spostato a dopo le elezioni perché le battute di Luciana Littizzetto e la perfida bonomia di Fabio Fazio spaventavano Silvio Berlusconi più di Bersani e più dei giudici. Sanremo gli sembrava come il congresso dei Soviet o la comune di Parigi, il palcoscenico della sua sconfitta. Con un foglio d’ordine, Berlusconi ha dunque trasformato il consiglio di amministrazione della Rai che, con la complicità del governo dei tecnici, ancora controlla come una caserma, in un plotone di esecuzione contro le canzonette. Ed è davvero un provvedimento militare inedito nella storia della televisione italiana di intrattenimento che in passato ha censurato Dario Fo, Zavattini e Mastelloni, vale a dire la sovversione l’invettiva e la blasfemia, ma non aveva mai trattato il festival dell’identità nazionalpopolare, la vetrina della “casalinghità” italiana e il contorno spiritoso della gara canora come un territorio occupato dove si annidano i nemici più subdoli, insomma come Israele tratta la Striscia di Gaza. E chi l’avrebbe mai detto che proprio Berlusconi, …