La Tobin Tax scatterà da marzo per la compravendita di tutti i titoli azionari, tranne che per i derivati, che subiranno il prelievo da luglio 2013. È quanto prevede l’emendamento alla legge di Stabilità presentato ieri dal governo. L’iter della legge di bilancio procede a rilento, nonostante l’urgenza del varo entro Natale. Ieri la commissione ha iniziato i lavori solo nel pomeriggio, dopo un’intera mattinata di riunioni tra i relatori e i rappresentanti del governo. Motivo del contendere la grande quantità di norme che l’esecutivo vorrebbe far confluire nel provvedimento, che sta diventando di fatto un decreto omnibus, nonostante la riforma della legge di bilancio prevede che il testo contenga soltanto norme di carattere finanziario. Non a caso in serata il relatore Pdl Paolo Tancredi ha escluso la possibilità che entri nel provvedimento anche il cosiddetto salva-infrazioni Ue, che a questo punto dovrà trovare un binario proprio.
Oltre alle modifiche alla tassa sulle transazioni finanziarie, sono arrivate ieri anche altre proposte sul credito d’imposta per le assicurazioni, che prevede un «tetto» allo sconto fiscale commisurato alle riserve tecniche in bilancio. Un’altra proposta prevede l’aumento dell’imposta di bollo per le società fino a 4.500 euro. L’incremento, dalla soglia precedente di 1.200 euro, scatterà dal 2013 e vale solo «per i soggetti diversi dalle persone fisiche». Resta aperta la «questione» ammortizzatori, che per la Cgil restano insufficienti, mentre altri contestano la sottrazione di fondi alla formazione. Ancora non è previsto alcun emendamento sulla proroga degli sfratti, solitamente inserita nella legge di bilancio di fine anno.
IL PRELIEVO
La Tobin tax «italiana», prevista però anche su contratti effettuati all’estero, prevede due aliquote distinte e due diversi timing. L’imposta scatterà da marzo 2013 per i mercati regolamentati con aliquote allo 0,12% per le transazioni «semplici» e allo 0,02 per quelle più speculative. Si tratta di «negoziazioni ad alta frequenza», ovvero le attività «generate da un algoritmo informatico che determina in maniera automatica le decisioni relative all’invio, alla modifica o alla cancellazione degli ordini». La nuova norma, spiega il governo, «riguarda le operazioni effettuate elettronicamente in periodi di tempo molto ristretti e stabilisce che l’imposta venga applicata sugli ordini cancellati o modificati, laddove la proporzione rispetto a quelli eseguiti ecceda una determinata soglia numerica». Per i derivati il prelievo scatta da luglio ed è fissato a quota e allo 0,22% per il 2013. Dal 2014, poi, le aliquote scenderanno allo 0,1% per i mercati regolamentati e allo 0,2% per quelli non regolamentati (i cosiddetti «Otc», over the counter). La maggiorazione nel 2013 è dovuta all’esigenza di compensare il rinvio di qualche mese per l’imposta (che sarebbe dovuta scattare a gennaio), senza ridurre il gettito fiscale a fine anno previsto in circa un miliardo. Sono esentati dal prelievo i cosiddetti «market maker», ovvero gli intermediari finanziari che pubblicano i prezzi di acquisto e di vendita dei titoli quotati in borsa e in loro possesso, permettendo agli altri investitori di comprare o vendere a quei prezzi. Il provvedimento tiene infatti in considerazione il fatto che l’attività di supporto agli scambi effettuata dai «market maker» svolge un ruolo fondamentale nel fornire liquidità ai mercati, in particolare nei segmenti delle «small cap» (le aziende a bassa capitalizzazione), e che quindi l’applicazione dell’imposta potrebbe rappresen- tare un freno di tale funzione.
La presentazione dell’emendamento arriva nel giorno in cui il Parlamento europeo dà il via libera a larghissima maggioranza (533 sì, 91 no, 32 astenuti), al consenso alla Tobin Tax per la cooperazione rafforzata 11 paesi, tra i quali l’Italia, che hanno manifestato l’intenzione di adottarla.
Nel frattempo la Camera dà il sì definitivo al decreto legge in materia di sviluppo. I voti a favore sono stati 261, 55 i contrari, 131 gli astenuti. Il Pdl si è astenuto; Lega e Idv hanno votato contro. Nel testo misure per le start up e l’agenda digitale, credito di imposta per le infrastrutture. Tra le misure, però, an- che lo «scivolo» per i manager e la pro- roga delle concessioni delle spiagge. Per alcuni osservatori resta aperta la questione dell’obbligo di pneumatici da neve, nonostante le rassicurazioni del ministero.
l’Unità 14.12.12
Pubblicato il 14 Dicembre 2012