Giorno: 12 Dicembre 2012

“Impopolare anche in Europa, il Cavaliere è solo”, di Pierluigi Castagnetti

Lo sapevamo e l’abbiamo anche detto, Bersani in particolare da settimane sta dicendo che senza di noi al governo l’Italia diventa un problema per tutti, per l’Europa e per il mondo. La reazione del capogruppo Ppe nel parlamento europeo Joseph Daul è di una durezza e una chiarezza esemplari: la sfiducia al governo Monti da parte del Pdl è stato semplicemente un atto di irresponsabilità. Una posizione condivisa da tutti i capi delegazione nazionali di quel gruppo a partire dall’italiano Mario Mauro. Non c’è da attendersi che nei prossimi giorni venga decisa l’espulsione del partito di Berlusconi dal Ppe, perché i numeri contano e quello del drappello di parlamentari italiani del Pdl è piuttosto consistente, ma è certo che ieri è cominciato il processo di una sua progressiva marginalizzazione politica. Il fatto che a distanza di poche ore Angela Merkel abbia ribadito lo stesso giudizio esprimendo la fiducia che gli italiani non dissiperanno il lavoro del governo Monti significa che i democristiani tedeschi invitano gli italiani a votare ogni partito fuorché il Pdl. Ciò che …

“Dal lavoro ai migranti, come cambiare l’Italia”, di Pietro Soldini

La crisi della politica si combatte con la politica ed il dibattito sul merito è ancora inadeguato. Penso che il problema principale, oggi in Italia, sia riuscire a dare un’altra offerta di partecipazione, di cittadinanza attiva e di devoluzione di poteri dai partiti e e dalle istituzioni verso i cittadini. Le primarie sul leader del centro sinistra hanno sicuramente alzato la qualità e quindi bisogna insistere con le primarie per scegliere i parlamentari. Ma si deve anche andare oltre e sperimentare nuove forme di partecipazione democratica. Per esempio si può pensare di far eleggere il presidente della Rai dagli abbonati, quello dell’Inps dagli assicurati o quello dell’Acea dagli utenti utilizzando i nuovi strumenti comunicativi e tecnologici della rete. Sarebbe una nuova idea di «comunitarizzazione» dei beni comuni alternativa alle liberalizzazioni e di irrobustimento della democrazia e dei suoi corpi intermedi. L’altra questione riguarda il Piano del lavoro: c’è la necessità, infatti, di puntare su un progetto di messa in sicurezza del territorio, degli ambienti di vita, di studio e di lavoro, su un piano di …

“Lo spirito del tempo”, di Barbara Spinelli

L´Europa, cui ci siamo abituati a guardare come al Principe che ha il comando sulle nostre esistenze, sta manifestando preoccupazione, da giorni, per il ritorno di Berlusconi sulla scena italiana. È tutta stupita, come quando un´incattivita folata di vento ci sgomenta. I giornali europei titolano sul ritorno della mummia, sullo spirito maligno che di nuovo irrompe. Sono desolate anche le autorità comunitarie: «Berlusconi è il contrario della stabilità», deplora Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo. Tanto stupore stupisce. Primo perché non è così vero che l´Unione comandi, e il suo Principe non si sa bene chi sia. Secondo perché i lamenti hanno qualcosa di ipocrita: se il fenomeno Berlusconi ha potuto nascere, e durare, è perché l´Europa della moneta unica lo ha covato, protetto. Una moneta priva di statualità comune, di politica, di fiato democratico, finisce col dare questi risultati. La sola cosa che non vien detta è quella che vorremmo udire, assieme ai compianti: la responsabilità che i vertici dell´Unione (Commissione, Consiglio dei ministri, Parlamento europeo) hanno per quello che succede in Italia, e …