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“Ultimo scatto del governo Monti”, di Alessandra Ricciardi

Governo Monti, ultimo atto. Il precipitare della crisi politica rischia di lasciare sul campo alcuni provvedimenti messi a punto dal ministro dell’istruzione, Francesco Profumo. Tra questi, il nuovo regolamento sul reclutamento a cui dedichiamo un servizio nelle pagine a seguire. E così l’ultimo atto potrebbe essere la chiusura all’Aran dell’intesa per il recupero degli scatti di anzianità. Domani un nuovo vertice. Si tratta di aumenti automatici legati all’anzianità di servizio, che valgono dai 289 euro in più l’anno del primo scatto del personale ausiliario, tecnico e amministrativo fino ai 1600 euro dell’ultimo scatto, dopo 35 anni di servizio, di un docente delle scuole superiori. Bloccati dall’allora ministro dell’economia, Giulio Tremonti, poi da questi sbloccati, sono stati pagati per il 2010. Per il 2011, l’Economia aveva rilevato l’incapienza dei fondi, pari a una quota dei risparmi di spesa inferti con il decreto legge 112/2008, ovvero la cura dimagrante che ha tagliato alla scuola 8 miliardi e più di 100 mila posti. Dopo un lungo tira e molla tra i ministeri dell’economia, dell’istruzione e della funzione pubblica, e uno sciopero (poi confermato solo dalla Flc-Cgil), il governo ha deciso di delegare, tramite direttiva, Aran e sindacati a reperire i fondi che mancano. Una situazione che si è sbloccata solo dopo che il ministro dell’economia, Vittorio Grilli, ha messo da parte la sua contrarietà al meccanismo degli automatismi, che la Commissione europea aveva già avuto modo di bacchettare. I fondi mancanti ammontano a circa 300 milioni di euro su 384. Le risorse vanno scovate nel Mof, recita la direttiva, ovvero il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa che ammonta a circa 1,3 miliardi di euro. Con alcuni paletti, recita la direttiva, come i finanziamenti per i corsi di recupero, che non vanno intaccati, e i trattamenti accessori ritenuti incomprimibili. Il ministero dell’economia, in una nota a margine inviata all’Aran, ha poi precisato che per le attività aggiuntive le scuole dovranno stare attente a non formulare, dopo i tagli, richieste in eccesso, perché non saranno evase. Come sia, domani dovrebbe essere la giornata definitiva per la chiusura dell’accordo, sempre che gli uffici tecnici dell’Aran diano il via libera. E la produttività? Già, perché il ministro dell’economia Grilli a Palazzo Chigi, in sede di accordo politico, aveva sottolineato ai sindacati la necessità di definire un sistema di maggiore produttività. Alla fine però si è deciso che sarà compito della prossima contrattazione nazionale, ha precisato Profumo, decidere come realizzare un reale confronto su «un nuovo modello di scuola e di docente». Sugli scatti si sta consumando anche l’ultimo scontro tra i sindacati, con la Flc-Cgil di Mimmo Pantaleo che attacca le altre sigle per «accordi al ribasso», e Cisl scuola, Uil scuola, Snals-Confsal e Gilda, guidate rispettivamente da Francesco Scrima, Massimo Di Menna, Marco Nigi e Rino Di Meglio, che invece ribadiscono che i tagli al Mof non intaccheranno il buon funzionamento della scuola e che «l’intesa tutela in concreto gli interessi di tutti i lavoratori». Lo scatto 2011 interessa circa 200 mila lavoratori. L’anno pagato però consente a tutti di maturare il periodo necessario a scattare in futuro. Fermo restando che bisognerà vedere che progressioni di carriera ci saranno con il prossimo rinnovo contrattuale. Un rinnovo che non è affatto imminente
da ItaliaOggi 11.12.12

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