“Quei libri coperti dal cellophane. Piove nella Biblioteca di Firenze”, di Gian Antonio Stella
Ricordate l’«accordo epocale» con Google per digitalizzare un milione di libri delle biblioteche italiane? Tre anni dopo (quasi il tempo impiegato dai cinesi per un ponte di 36 chilometri nel mare di Shanghai) non ne hanno trattato manco uno: il primo sarà consegnato allo scanner domani mattina. Evviva. E intanto alla Biblioteca nazionale centrale di Firenze, nella sala di lettura, le librerie sono coperte dal cellophane: quando piove, piove dentro. Un’immagine che da sola illustra lo stato spesso penoso delle biblioteche italiane. Gli amici dell’«Associazione lettori» ci ridono sopra con amarezza. E accompagnano le fotografie inviate al Corriere di quelle librerie al primo piano protette con teli di plastica per mettere i libri al riparo se diluvia, cosa accaduta per settimane da novembre in qua, con una didascalia ironica. Che fa il verso alla canzone Singin’ in the rain che Gene Kelly cantava allegro giocando con l’ombrello sotto la grondaia: «Studying in the rain». Studiando sotto la pioggia. Certo, le condizioni rispetto all’anno scorso, quando l’Associazione lettori si spinse a chiedere l’intervento dell’Asl perché nelle …