Giorno: 7 Dicembre 2012

“Dietro le tensioni anche il nodo incandidabilità”, di Donatella Stasio

Chi ha una condanna definitiva a più di 2 anni per un’ampia gamma di reati (mafia, terrorismo, corruzione, reati fiscali, truffa, riciclaggio ecc ecc) non potrà entrare in Parlamento per almeno 6 anni dalla condanna. Chi, però, è indagato, imputato o già condannato in primo e secondo grado per gli stessi reati potrà candidarsi ed essere eletto, e se in sede di convalida o durante la legislatura dovesse sopraggiungere la condanna definitiva a più di 2 anni con l’interdizione dai pubblici uffici, non decadrà automaticamente ma sarà la Camera a decidere se metterlo alla porta, né più né meno come avviene adesso in base all’articolo 66 della Costituzione. Cioè mai. E tuttavia, ieri il Consiglio dei ministri ha inserito questa “postilla” nel decreto sull’incandidabilità. Le indiscrezioni dicono che Silvio Berlusconi si sia impuntato e che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà abbia caldeggiato la modifica per avere «la certezza» che non passasse l’interpretazione diversa, tante volte sostenuta dai magistrati, secondo cui in caso di condanna definitiva anche all’interdizione dai pubblici uffici la Camera …

“Il potere delle primarie Pd al 38%, Grillo in calo”, di Ilvo Diamanti

Le primarie si sono concluse domenica scorsa. Ma i loro effetti proseguono e si riproducono. Coinvolgono in modo diverso – ma egualmente violento – tutti i principali soggetti politici. Partiti, leader, lo stesso governo e il premier. Con effetti difficili da valutare. Come emerge dal sondaggio dell’Atlante Politico, condotto da Demos negli ultimi giorni. 1.Le primarie. Hanno accentuato tendenze già evidenti sul piano politico ed elettorale. Il PD, anzitutto, è rimbalzato ancor più in alto. Al punto che, nel sondaggio di Demos, avvicina il 38%. Il massimo raggiunto dalla fondazione, nel 2007. A livello elettorale ma anche nei sondaggi. Prima dell’estate era scivolato al 25%. Dopo l’estate è risalito in modo prepotente. Spinto, trainato dalle primarie. Non a caso i duellanti, Bersani e Renzi, oggi svettano, nella graduatoria dei leader. Entrambi cresciuti di circa 20 punti Renzi, peraltro, è in testa, con oltre il 60%, in quanto intercetta consensi anche a centrodestra e soprattutto al centro. Ma Bersani, per la prima volta da quando è segretario del PD, supera il 50% dei consensi. 2.L’avanzata del …

“Cassa integrazione, il boom in novembre. In un anno è cresciuta del 27%. Oltre un miliardo di ore autorizzate dall’inizio 2012”, di Roberto Giovannini

A novembre vola ancora la cassa integrazione con un aumento del 5,1% su ottobre e del 27,5% su novembre 2011. Nei primi 11 mesi – rileva l’Inps – si è superato il miliardo di ore (1.004 milioni) con un aumento dell’11,8% rispetto allo stesso periodo del 2011 (erano 898 milioni). Nel mese sono state autorizzati 108,3 milioni di ore di cassa. A peggiorare la situazione anche il boom delle richieste di disoccupazione a ottobre: le richieste di sussidio per chi ha perso il lavoro sono state 161.150 con un aumento del 12,84% su ottobre 2011 e del 47,68% rispetto a settembre 2012. Volano anche le domande di mobilità con 17.074 richieste a ottobre (+69,47% tendenziale e +67% sul mese precedente). Nei primi 10 mesi 2012 sono state presentate 1.146.520 domande di disoccupazione (+16,05% rispetto allo stesso periodo 2011), e 120.736 di mobilità (+16,81% rispetto ai primi 10 mesi 2011). Per quanto riguarda la Cassa integrazione, aumentano soprattutto le ore di cassa ordinaria chieste dalle aziende industriali con un +60,2% rispetto a novembre 2011. «Si conferma, …

“La pistola del cavaliere”, di Massimo Giannini

La destra disperata celebra l’unico rito pagano che ha imparato a conoscere in questi anni: l’Eterno Ritorno del Cavaliere. Non c’è altro dio, per i sedicenti “moderati” italiani, ancora una volta prigionieri del mito titanico e tirannico del demiurgo di Arcore. E Berlusconi riscende in campo nell’unico modo che sa e che ha imparato a recitare dal 1994 ad oggi: con la pistola in mano, puntata alla tempia degli amici e dei nemici, di Monti e del Paese. La ricandidatura del Cavaliere e la doppia astensione del Pdl al Senato sul decretosviluppo e alla Camera sul decreto- costi della politica, sono due scelte strettamente collegate l’una all’altra. Quella di Berlusconi non è una semplice mossa tattica, o una reazione isterica innescata dalla battuta di un «untorello» (come Cicchitto definisce Corrado Passera). È invece un una vera e propria rottura politica, che imprime una torsione pericolosa a questo già tribolato finale di legislatura. Il Cavaliere punta la sua pistola prima di tutto contro il suo partito allo sbando. La decisione di correre per la sesta volta …