Mentre l’onda lunga delle primarie del centrosinistra fa volare il Partito democratico al 34,6 per cento e scendere lievemente il Movimento Cinque Stelle (secondo il sondaggio di TgLa7), partono sul blog del suo guru le “parlamentarie”, ovvero le votazioni online per scegliere i candidati alle politiche: «Che sappia io è la prima volta al mondo che un movimento, sulla carta il secondo italiano, sceglie i suoi parlamentari online senza alcun filtro», twitta Beppe Grillo. Proprio senza filtro evidentemente no, visto che di regole ne ha anche questa consultazione che invece, questo sì per la prima volta, avviene attraverso il web. Anche se nella mattinata del primo dei quattro giorni dedicati all’evento il blog, causa sovraccarico di accessi, va subito in tilt. Provocando un’ondata di polemiche, anche proprio sulle suddette regole.
Può infatti votare i 1.400 candidati solo chi si è iscritto al Movimento Cinque Stelle entro il 30 settembre scorso ed ha inviato il suo documento di identità digitalizzato (chi vota può attribuire tre preferenze ai candidati della propria circoscrizione, non è previsto alcun contributo). Con una secca specifica da parte di Grillo: «Il voto è individuale e bisogna evitare che sia pilotato da fantomatiche assemblee o comitati, entrambi esclusi categoricamente dal non statuto. Chi cercherà di pilotare il voto sarà diffidato e escluso dalle votazioni, sia che si tratti di candidato o di votanti».
Sul portale si ribella Francesca di Roma: «Bella decisione del cavolo promettere il voto solo agli iscritti entro settembre. Capisco che è una decisione per evitare brogli ma una soluzione si poteva sicuramente trovare. Trovo che sia una grande discriminazione verso chi si sta avvicinando al movimento solo ora e anche verso chi era iscritto ma non ha inviato i documenti». Più netto Marco di Napoli: «Parlano tanto di democrazia dal basso e sulla partecipazione dei cittadini e poi fanno “parlamentarie” online e a porte chiuse».
Chi riesce a votare invece si dice frustrato solo dal fatto di poter dare tre preferenze, «con tutta questa gente che merita». E cioè cittadini che hanno potuto presentarsi alle seguenti condizioni: 1. candidati già una volta alle comunali o provinciali per il Movimento senza però aver svolto due mandati; 2. non in carica come sindaci o consiglieri; 3. nessun precedente penale. Nell’elenco casalinghe, professionisti, piccoli imprenditori, disoccupati. La common people su cui Grillo punta per l’ingresso nel Palazzo della sua creatura, sentendosi già in tasca un risultato dirompente. Si vota fino a giovedì. Errori a Cinque Stelle permettendo.
da Europa Quotidiano 04.12.12
Pubblicato il 4 Dicembre 2012