“Le contraddizioni del governo sull’Ilva”, di Paolo Leon
Alla recente conferenza stampa del Governo sull’ILVA, un corrispondente straniero ha chiesto se il provvedimento, che riapre la produzione nelle mani della proprietà che aveva inquinato, avrebbe creato un moral hazard: sottintendeva che ogni inquinatore, d’ora in poi, potrebbe contare su provvedimenti analoghi, e sarebbe incoraggiato ad inquinare. Monti ha risposto sostenendo che il moral hazard si applica nella finanza internazionale, e forse si riferiva al caso del salvataggio dei Paesi debitori, che potrebbero perseverare nel deficit pubblico, visto che sono salvabili, ma sa benissimo che il moral hazard si applica a qualsiasi rapporto contrattuale, pubblico, privato, finanziario o reale, ma forse non si è posto il problema se il provvedimento per l’Ilva può causare un effetto negativo sul comportamento generale degli inquinatori. Già consentire all’inquinatore di proseguire l’attività, pur disinquinando, è come consentire al ladro di tenersi la refurtiva. È vero che nel provvedimento si giunge anche a sottrarre la proprietà all’inquinatore, se questi non dovesse rispettare le regole fissate dal governo e controllate dal garante: ma quattro conseguenze sembrano sfuggite al governo. La …