Nuovo crollo a Pompei. Un muro di pietra grezza, nei pressi del vicolo di Modesto, ha ceduto all’interno degli scavi di Pompei, probabilmente a causa delle forti precipitazioni degli ultimi giorni. Il muro si trova in una zona chiusa al pubblico, dove sono già previsti gli interventi di messa in sicurezza del “Grande progetto Pompei”.
“Oggi – riferisce la soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei – è stato riscontrato il cedimento di un tratto di circa 2 metri cubi di muratura in opera mista pertinente ad una domus lungo il vicolo di modesto nella Regio VI, in una zona della città antica scavata agli inizi dell’800 e già da tempo inibita al pubblico”.
Il sopralluogo sul posto è stato condotto in mattinata da tecnici della soprintendenza insieme a rappresentanti della locale stazione dei carabinieri. “La messa in sicurezza dell’intera regio vi – sottolinea la soprintendenza – è una delle priorità del ‘Grande progetto Pompei’ e il relativo bando è di imminente pubblicazione”.
Le reazioni. Per l’architetto Antonio Irlando, presidente dell’Osservatorio patrimonio culturale, il crollo “è avvenuto in una zona abbandonata a se stessa da molto tempo”. Il degrado interessa, spiega Irlando, “la quasi totalità dell’Insula II della regione VI che si sviluppa oltre la casa di Sallustio e nelle insule immediatamente adiacenti. L’intervento di messa in sicurezza di questa area, previsto nel Grande progetto Pompei da un bando di gara non ancora pubblicato, risulterà purtroppo tardivo, in quanto l’assenza cronica di manutenzione ordinaria la rende particolarmente vulnerabile. Inoltre, la pioggia violenta e copiosa di queste ore sta aggravando lo stato di conservazione delle superfici pavimentali a mosaico prive di manutenzione e di coperture di protezione, sia in questa che in altre regioni di Pompei”.
“Chiederemo al ministro – aggiunge Manuela Ghizzoni, presidente della commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera – di riferire sull’episodio odierno e di illustrare in Parlamento il progetto, che prevede un intervento da 105 milioni di euro tra fondi nazionali e il Fondo Europeo per lo Sviluppo regionale, per affrontare la delicata sorte del sito archeologico. Il nuovo crollo avvenuto oggi a Pompei conferma la necessità di un monitoraggio continuo oltre che – conclude la presidente Ghizzoni – di un immediato piano di gestione capace di garantire la protezione e la valorizzazione di un sito archeologico di rilevanza mondiale”.
I precedenti. Dal 6 novembre 2010, quando venne giù la Schola Armaturarum, la scuola dei gladiatori, lungo via dell’Abbondanza, la lista dei dissesti è cresciuta di continuo, con episodi più o meno gravi. Il crollo della domus dei gladiatori fu definito dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, “una vergogna per l’Italia”.
Pubblicato il 1 Dicembre 2012
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