“Gli alibi miopi e le misure necessarie”, di Walter Passerini
Il sincronismo perfetto tra i dati Istat sulla catastrofe occupazionale italiana, quelli Eurostat per l’Eurozona e il richiamo di Mario Draghi a innestare la marcia della triade virtuosa competitività, crescita e lavoro non è una coincidenza fortuita e ci deve fare riflettere. La notizia bomba è che abbiamo perso 100 mila posti in un mese. Le altre due, ampiamente previste, rivelano che stiamo rotolando verso i tre milioni di disoccupati (2 milioni 870 mila) e oltre l’11% di senza lavoro, con un 36,5% per i giovani tra i 15 e i 24 anni, che si avvicina a quota 40: tutti record storici negativi da vent’anni a questa parte. Il governatore della Banca centrale europea ricorda a noi e ai nostri compagni di merende che è ora di finirla di giocare con deficit e debiti e di raccontare favole, e intima di costruire nuove politiche del lavoro e dello sviluppo. In Europa i disoccupati sono 18,7 milioni, l’11,7%, ma questo non ci autorizza a farci belli con il nostro 11,1%. La palla è nella nostra metà …