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Salute, Errani: “diritto primario basta con i tagli”, di Laura Matteucci

«Siamo d’accordo con il presidente Monti, così com’è la situazione è insostenibile. Con queste risorse non ci sono le condizioni per fare un Patto sulla salute». Il presidente della conferenza delle Regioni e presidente dell’Emilia-Romagna, Vasco Errani, «approfitta» delle parole di Monti sulla sostenibilità della sanità pubblica per rilanciare l’allarme sulle risorse e recapitare al governo un messaggio chiaro: «La sanità è un diritto fondamentale, e il finanziamento di un sistema universalistico è fondato sulla fiscalità generale dice Siamo uno dei Paesi in Europa che spende meno in sanità. Quello che chiediamo è che ci sia almeno la parità di risorse tra il 2012 e il 2013. È la prima volta che succede nella storia che si riduce di un miliardo la cifra assoluta, reale».
RIPRISTINARE IL PATTO Il taglio nella legge di Stabilità per il comparto della sanità, in realtà, è di 600 milioni, ma il conto complessivo arriva poi a un miliardo: si passa dai 107,88 miliardi del 2012 ai 106,82 del 2013. «Siamo ». La partita adesso si gioca a colpi di emendamenti sulla legge di Stabilità: i gruppi parlamentari del Senato «si sono impegnati riprende Errani a presentare emendamenti per mettere il governo di fronte alla necessità di modificare la legge». E oggi, alla conferenza delle Regioni, verranno valutate le iniziative da assumere. Sullo stesso tono il presidente della Basilicata, Vito De Filippo: «Non rinuncio ad un sistema universalista dice E non è affatto vero che il nostro è il sistema più finanziato d’Europa. È vero però che si può lavorare ancora in termini di efficientamento e riorganizzazione della spesa e delle prestazioni». Dal governo, De Filippo si aspetta non solo una riduzione dei tagli, ma anche «il ripristino del patto tra Stato e Regioni», ovvero la possibilità di scelte concordate e condivise. Che si possa limare ancora su qualche voce di spesa lo dice anche il presidente della Toscana, Enrico Rossi, ricordando di aver chiesto solo il rientro dei 2,4 miliardi tagliati dal governo Monti. «Ma tutto ha un limite», aggiunge. «Ho apprezzato molto l’uscita di Monti quando ha detto che il servizio è a rischio. Su questo ha perfettamente ragione continua Ho apprezzato meno quando ha fatto un passo indietro e ha detto invece che le risorse ci sono». Rossi, convinto si possa fare «un mix di lotta agli sprechi, di razionalizzazione, di innovazione, ma anche di maggiori risorse», è però fermo sul fatto che il servizio sanitario nazionale debba «essere mantenuto, e lo ha detto anche il presidente della Repubblica». «Venga in Toscana, chi vuole, a governare la sanità con la spending review dice ancora Credo che non andrebbe da nessuna parte. Discutiamo: non si può dare a intendere ai cittadini che tutto va bene e che si tratta di un problema di sprechi. Noi ci stiamo a fare un accordo con il governo, a fare un nuovo patto per la salute. Ci chiami il presidente Monti, e anche il ministro Balduzzi, ci chiamino e discutiamo a partire dal fatto che le risorse non sono sufficienti. Questo è il punto vero». Perché, come sottolinea anche Errani, sulla sanità tutte le Regioni «rischiano il deficit, che a quel punto sarà un grande problema per il Paese».
l’Unità 29.11.12