Giorno: 19 Novembre 2012

“Sicurezza, che fine hanno fatto i fondi Cipe per le scuole a rischio?”, di Alessandro Giuliani

Un’altra brutta “tegola” per il Miur. La denuncia stavolta è dell’Upi. La questione era stata sollevata già in estate da un quotidiano nazionale: in ballo un miliardo di euro. Giovedì 22 il presidente dell’Unione delle province italiane, Antonio Saitta, incontrerà il ministro Profumo: il tempo dell’attesa è finito. La seconda decade di novembre non sembra portare bene al ministero dell’Istruzione. Dopo lo scandalo degli sprechi denunciato da Report e l’ipotesi di appalti truccati denunciata al Fatto Quotidiano da un probabile “corvo” interno al Miur, anche le province alzano la voce lamentando la mancata assegnazione nei loro confronti dei corposi fondi stanziati dal Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, per la messa in sicurezza dell’edilizia scolastica. La domanda è: dove possono essere andati a finire quei fondi, visto che le province sono gli unici enti locali deputati, per legge, alla manutenzione delle scuole superiori? A farsi portavoce delle lamentele, che fanno seguito a quanto denunciato dal Sole24Ore a fine estate, secondo cui a fronte di un miliardo di euro erano stati spesi appena 73 …

“Se si indebita il ceto medio”, di Chiara Saraceno

Gli individui che vivono in famiglie caratterizzate da deprivazione materiale sono aumentati di oltre 6 punti percentuali tra il 2010 e il 2011, coinvolgendo più di un quinto della popolazione (22,2%). Al loro interno, quelli che si trovano in condizione di deprivazione grave quasi raddoppiano, arrivando all’11,1%. Si tratta di persone che vivono in famiglia in cui si sperimentano rispettivamente almeno tre e più di tre limitazioni che intaccano seriamente il tenore di vita: non essere in grado di affrontare una spesa imprevista di 800 euro (una condizione che riguarda ormai il 38,4% della popolazione); non avere i mezzi per consumare un pasto adeguato almeno ogni due giorni; non potersi permettere di riscaldare adeguatamente l’abitazione; fare fatica a pagare il mutuo, le bollette o altri debiti. Di più, una quota consistente di chi nel 2011 presentava tre, ed anche più, forme di deprivazione nell’anno precedente non ne aveva sperimentata nessuna, o solo una-due. È un fenomeno che non riguarda solo chi si trova nel quintile più povero, ma anche chi si trova nel secondo o …

“Cresce il timore per pensioni”, di Marco Ventimiglia

Giovani senza prospettive, lavoratori sempre più precari ma anche, e per certi versi soprattutto, gli anziani. La crisi, infatti, colpisce e spaventa maggiormente le persone più avanti con gli anni, che nella stragrande maggioranza dei casi traggono il loro sostentamento dalla pensione e si curano attraverso il Servizio sanitario nazionale. Ebbene, entrambi questi pilastri appaiono adesso sempre più fragili. Lo ha prima certificato un’indagine del Censis relativa alle attese per l’andamento della previdenza sociale, con quasi la metà dei lavoratori italiani che prevede una vecchiaia di ristrettezze con assegni pensionistici di poco superiori alla metà dello stipendio. Poi, in occasione del Congresso Nazionale della Società Italiana di gerontologia e geriatria (Sigg) è stata illustrata la prima indagine nazionale condotta per approfondire il rapporto esistente fra gli anziani e il servizio sanitario nazionale. SENZA ALTERNATIVE Uno studio che evidenzia i grandi timori alimentati dai recenti tagli e più in generale dalla crisi economica. In particolare, 1’80% degli over 75, 5 milioni in tutto, teme che la scure degli interventi per il risanamento dei bilanci colpisca le …

“Obiettivo Teheran”, di Vittorio Zucconi

Si scrive Gaza, ma si pronuncia Teheran. Si scrive con il sangue dei bambini, come sempre, anche la nuova pagina dell’odio senza fine. È l’Iran, non i missili di Hamas o la rappresaglia di Tsahal, l’esercito israeliano, l’obbiettivo al quale guardano gli attori di una nuova edizione della interminabile strage. Si testano a vicenda, si sfidano e si misurano con il sangue, con la crudeltà insopportabile di quei corpi di bambini. Bambini mussulmani ed ebrei, palestinesi e israeliani, ma sempre e soltanto innocenti con cui cercano di risucchiare Obama nel pozzo senza fondo del loro odio. Ricostruiamo i tempi, che in ogni storia sono sempre essenziali per trovare un filo di comprensione e dare un senso, se è possibile farlo, a questo abominio. Era trascorsa appena una settimana dalla riconferma di Barack Obama alla Casa Bianca quando i missili di Tsahal, l’esrcito israeliano, sono piovuti mercoledì scorso su Gaza e hanno ucciso Ahmed al Jabary lo stratega di Hamas, insieme con altri cinque palestinesi e una bambina di 7 anni. Può essere stata soltanto una …