“Brinderanno a Carnevale Formigoni e Polverini”, di Eugenio Scalfari
I tre giorni che vanno da martedì a venerdì scorso, culminati con la riunione al Quirinale tra il Capo dello Stato, i presidenti delle Camere e il presidente del Consiglio, sono stati caratterizzati da una preoccupante confusione di interessi, intenzioni, ipotesi, sgambetti, litigi e dall’appannarsi di quel-l’interesse generale che dovrebbe essere al centro dell’attenzione di chi rappresenta le istituzioni. Giorgio Napolitano ha cercato di recuperare la chiarezza smarrita e indicare una soluzione condivisa, ma c’è riuscito soltanto in parte lasciandosi anche lui andare a qualche dichiarazione lessicalmente inesatta, come quella che giudica “appropriata” la data del 10 marzo per le elezioni regionali. Appropriata per evitare la crisi di governo, certo, ma non per evitare che la Polverini rimanga altri quattro mesi al suo posto con un Consiglio regionale già morto ma che continua ad esser pagato stando a casa mentre la governatrice continua a dilapidare i denari a sua disposizione elargendo contributi ad improbabili associazioni e nominando nuovi amministratori nelle aziende municipali. A me oggi verrebbe la voglia di scrivere d’altro, ma questo è il …