Sisma Emilia. Il Dl varato dal Cdm. Possono chiedere gli aiuti anche imprese commerciali, agricole, professionisti e lavoratori dipendenti
Finanziamenti più rapidi a popolazioni e imprese colpite dal terremoto. Di fatto con il decreto varato ieri dal Consiglio dei ministri si chiarisce che possono accedere ai finanziamenti, oltre le imprese industriali, le imprese commerciali, agricole, i liberi professionisti e i lavoratori dipendenti, se hanno titolo ad accedere ai contributi avendo subito danni. Con questa definizione della platea dei beneficiari si esaurisce definitivamente il quadro agevolativo, in caso di calamità naturali, ammissibile in base alle norme comunitarie. E questo perché i tempi di definitiva conversione in legge (9 dicembre 2012), si osserva nella nota di palazzo Chigi (che ieri ha approvato anche un Ddl per contenere il consumo del suolo che il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Mario Catania ritiene sia varabile definitivamente entro la fine della legislatura) «mettono a rischio per gli aventi diritto la possibilità di accedere tempestivamente alle procedure bancarie di finanziamento. È stato quindi necessario anticipare l’effettività delle disposizioni emerse dal dibattito parlamentare.
Positive, ma con qualche cautela, le reazioni, sia dal mondo politico, sia da quello istituzionale. «Il decreto approvato ieri dal Governo – commenta Vasco Errani, presidente della Regione Emilia-Romagna e commissario alla ricostruzione post-sismica – è un passo in avanti positivo. Rimangono però punti che debbono e possono essere risolti, sui quali continuiamo a lavorare, nella direzione indicata con chiarezza nel documento che abbiamo approvato nell’ambito del Tavolo regionale dell’economia, assieme alle forze sociali ed economiche». «Uno dei tre obiettivi posti dal nostro ordine del giorno, che impegnava il governo a introdurre normative atte a risolvere i principali problemi ancora aperti sul versante fiscale, è stato raggiunto». Lo dichiarano i deputati modenesi del Pd Manuela Ghizzoni, Giulio Santagata e Ivano Miglioli, dopo il varo del Dl di completamento della disciplina di accesso ai finanziamenti per le popolazioni colpite dal sisma del maggio scorso. «A quanto si apprende – dicono – il Governo, con il decreto che estende l’accesso anche ai liberi professionisti finora rimasti esclusi da ogni intervento di sostegno, rimedia al vuoto normativo. Restano in campo ancora gli altri nodi da sciogliere. Al Senato, durante i lavori di conversione in legge del decreto 174, si potrà provvedere – spiegano i deputati – all’estensione delle misure di agevolazione per le aziende e gli esercenti di attività commerciali o agricole che hanno avuto un danno al reddito della propria impresa, oltre che all’introduzione per i lavoratori del meccanismo della cessione del quinto dello stipendio per i contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione, al fine – concludono Ghizzoni, Miglioli e Santagata – di favorire la ripresa economica dell’area». Sempre ieri, da Bologna, arriva il monito del procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso sulle infiltrazioni mafiose nella ricostruzione. «Occorre diffidare degli interventi di ricostruzione “chiavi in mano” e delle aziende che promettono tempi rapidi nei lavori. E il settore più a rischio – ha spiegato Grasso a margine di un incontro con gli studenti di un liceo cittadino – non è tanto quello dell’edilizia pubblica, ma quello dell’edilizia privata. Quando ti offrono chiavi in mano qualcosa di molto rapido nella ricostruzione bisogna diffidare e stare attenti che siano aziende affidabili, che facciano i lavori a regola d’arte». Del resto, che i tentativi di infiltrazioni ci siano, ha concluso Grasso, «non c’è dubbio».
Pubblicato il 17 Novembre 2012