Giorno: 17 Novembre 2012

“Licenziate e senza pensione per 7 anni ecco le esodate prive di salvaguardia”, di Valentina Conte

Donne licenziate, a un passo dalla pensione. Poi, all’improvviso, quel traguardo si sposta. E in mezzo si apre il baratro di lunghi anni senza entrate, l’impossibilità di trovare lavoro a sessant’anni, il figlio disoccupato da sostenere, l’anziano da accudire. La vicenda “esodati”, tutt’altro che risolta dal fondo creato dal ddl Stabilità, nasconde un caso nel caso. Sono i licenziati, e soprattutto, le licenziate. Fuori da aziende che ristrutturano o falliscono o chiudono. Ma anche fuori dalla coperta della mobilità. E fuori dagli accordi “incentivati” all’esodo, con la transizione verso la pensione accompagnata dagli scivoli. Tutte prerogative proprie delle aziende medio-grandi, ora pure rafforzate da due decreti e dal fondo che di questi “esodati” ne salvano 130.130. Ma gli altri? E le altre? Le donne, innanzitutto. Le più penalizzate, perché per loro l’età della pensione, con la riforma Fornero-Monti, si è allungata, senza transizioni né gradua-lità, anche di 7-8 anni in un colpo solo. E chi è stata licenziata, senza altri aiuti che qualche mese con il sussidio di disoccupazione, ora con dignità manda curriculum in …

“Ricerca, arriva il bando da 120 milioni”, di Marzio Bartoloni

Aiutare chi sogna di creare un’impresa innovativa o una start up nell’innovazione sociale, nelle tecnologie, nell’hi-tech e, perché no, anche nella cultura. Con due corsie privilegiate: una per il Sud e l’altra per i giovani under 35. È questa l’idea di fondo del bando da 120 milioni che vedrà la luce all’inizio del prossimo anno e su cui il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, scommette per dare un nuovo segnale di scossa sul fronte della ricerca e dell’innovazione. Un impegno, questo, che lo stesso Profumo ha preso di fronte alla platea degli Stati generali della cultura che, non senza qualche protesta, ha chiesto interventi concreti ai rappresentanti del Governo presenti giovedì a Roma: «Il bando – ha spiegato il ministro – avrà due obiettivi: creare una sinergia tra università, enti di ricerca e sistema delle imprese, esistenti e nuove. Ma anche creare posti di lavoro. L’idea di base è coniugare creatività e innovazione». I tecnici del Miur sono al lavoro per definire nel dettaglio modalità e accesso ai fondi che saranno recuperati in parte dai risparmi …

“Il fattore P e i re negligenti”, di Barbara Spinelli

Esiste il fattore P (fattore Politica), come in guerra fredda esisteva, secondo la formula che Alberto Ronchey escogitò nel 1979, il fattore K, da kommunizm in russo. Il fattore K impedì all’Italia, per mezzo secolo, di darsi una democrazia compiuta. Troppo potente era il Pci, perché fossero ammesse vere alternanze. La democrazia, bloccata, s’incancrenì presto: assicurata l’immobile permanenza del trono, tutto era permesso. Il fattore P è più subdolo: quel che oggi si tende a escludere, ma senza dirlo, è la Politica tout court, intesa come dibattito fra visioni che si contrappongono perché la migliore sia votata, sperimentata, o respinta. Ovvio che se vien sottratta la politica-dibattito evapora anche la democrazia, che è sovranità del popolo ma, forse ancor più, controllo dei governati sui governanti. L’esclusione è subdola perché chi esce da questo schema subito è sospettato di antipolitica. Se il fattore K nacque dalla guerra fredda, il fattore P è frutto insidioso della crisi economica, che alla guerra somiglia sempre più. La nazione in guerra non discute: si mobilita. La via d’uscita è univoca, …