“Polveriera Araba”, di Bernardo Valli
La nuova fiammata, nel cronico conflitto tra Israele e Gaza, avviene in un Medio Oriente profondamente cambiato. La situazione nella regione è più confusa e più esplosiva. ED È pericoloso accendere fuochi in prossimità di una polveriera. Eppure è quel che hanno fatto e fanno i due contendenti. In un anno più di 750 razzi partiti da Gaza sono piovuti sul Sud di Israele, ma quelli risultati micidiali (tre morti nel piccolo centro di Kiryat Malachi), sono stati lanciati dopo che un missile aveva ucciso Ahmed al-Jabari, capo militare di Hamas, mentre guidava la sua automobile in una strada di Gaza. Dopo una lunga, rischiosa routine, dopo una contenuta ostilità, l’omicidio mirato ha riacceso il conflitto. Nei quattro anni trascorsi dall’inverno 2008-9, quando l’operazione israeliana (Piombo fuso) fece mille trecento morti nella Striscia di Gaza, provincia separata e non occupata della Palestina, sono intervenuti tanti mutamenti. Mi limito ai due più rilevanti prodotti dalla “primavera araba”: i Fratelli musulmani sono arrivati al potere nel vicino Egitto e la guerra civile infuria nell’altrettanto limitrofa Siria. La …