«Sulla cultura no alla logica dei tagli lineari» Dino Pesole
Non possiamo, non dobbiamo rassegnarci alla logica dei tagli lineari e a rigidi formalismi. Il compito della politica è proprio quello di operare delle scelte e la colpevole assenza, la clamorosa e persistente sottovalutazione dell’enorme potenziale che la cultura può offrire allo sviluppo del Paese non può essere sottaciuta. Un settore «trascurato per un lungo arco di tempo» dalle istituzioni, un problema che non nasce certo con questo Governo ed è la conseguenza di perduranti «incrostazioni burocratiche», della foresta di norme e autorizzazioni che frenano le scelte governative. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, prende la parola al termine dell’animata sessione mattutina agli Stati Generali della cultura. Ad ascoltarlo in platea, in prima fila il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e i ministri della Giustizia, Paola Severino, e dell’Interno, Anna Maria Cancellieri. Napolitano prova anche in qualche modo a farsi interprete dei malumori che aleggiano in sala, sfociati anche nelle contestazioni ai ministri presenti al dibattito. Le proteste sono legittime, ma serve razionalità. Prima di tutto vanno chiariti i veri confini della questione. Non è …