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“Sbloccati i fondi Ue per il sisma in Emilia”, di Marco Mongiello

A Bruxelles infuria la battaglia sul bilancio europeo, ma almeno i 670 milioni di euro di aiuti per il terremoto in Emilia Romagna sono stati sbloccati. Lo ha annunciato ieri il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, dopo la decisione del Consiglio Ecofin di separare la questione del fondo di solidarietà da quella del correttivo da 9 miliardi di euro del bilancio 2012. I 27 ministri delle Finanze riuniti nella capitale belga hanno preso la decisione a maggioranza qualificata, con l’opposizione di Gran Bretagna, Finlandia e Svezia. Venerdì scorso gli stessi tre Paesi, più Germania e Olanda, si erano opposti alla richiesta di Commissione ed Europarlamento di aggiungere altri soldi per pagare le fatture del bilancio in corso. Nel braccio di ferro erano finiti così anche i soldi per il terremoto in Emilia, suscitando lo sdegno degli eurodeputati, del presidente del Parlamento europeo Martin Schulz e del premier Mario Monti.
È seguito un week end di pressing italiano a tutti i livelli istituzionali che ha sbloccato la situazione. Ieri il presidente del Consiglio si è limitato ad «esprimere la soddisfazione del governo italiano» per il via libera ai fondi. Un tema, ha spiegato Monti, «sul quale ci siamo intensamente adoperati nei giorni scorsi». Il primo ad esultare è stato il governatore dell’Emilia Romagna, Vasco Errani: «La notizia dello sblocco dei fondi per il terremoto ci riempe di soddisfazione – ha detto – questa è l’Europa che ci rappresenta tutti». Per il vicepresidente del Parlamento europeo, l’eurodeputato Pd Gianni Pittella, ad essere decisivi sono stati «la compattezza e l’autorevolezza» dell’Europarlamento. La vicenda, ha aggiunto, «è la prova che quando il Paese reagisce unito riesce a ribaltare situazioni potenzialmente negative e sfavorevoli». Insomma per una volta ha funzionato il cosiddetto “sistema Paese”, la cui mancanza a Bruxelles era una delle accuse al governo Berlusconi. Nel week end Monti e il ministro degli Affari europei Enzo Moavero sono riuscirti a far cambiare posizione a Germania e Olanda.
«Le incertezze sul finanziamento di questi aiuti stavano creando confusione e sconforto nei cittadini», hanno spiegato l’eurodeputata Pd Francesca Balzani, relatrice per il bilancio 2012, insieme al collega del Pdl Giovanni La Via, relatore per il bilancio 2013. «Questo sblocco totale è anche il frutto dell’ottimo lavoro di squadra che il nostro Paese ha svolto». Il Parlamento europeo, hanno raccontato, «ha svolto un ruolo decisivo mostrandosi pronto a bloccare tutti i negoziati se non fosse arrivato in tempi rapidi il via libera ai fondi per il terremoto». Sugli altri temi, però, resta lo stallo causato dall’opposizione di quei Paesi che non vogliono tirare fuori i 9 miliardi di euro mancanti al bilancio in corso. Secondo loro i soldi vanno trovati con tagli e riutilizzo dei fondi non spesi. Di questi soldi 1,8 miliardi di euro di fondi strutturali sono destinati all’Italia. Pochi progressi, infine, anche sul dossier Grecia. I ministri delle Finanze dei 27 si sono limitati a concedere due anni di tempo in più ad Atene per riportare in ordine i conti pubblici, ma resta da capire dove pren- dere gli oltre 30 miliardi di euro di aiuti aggiuntivi necessari ad evitare al Paese di finire in bancarotta. La soluzione è stata rimandata ad un’ennesima riunione da tenere il 20 novembre.
L’Unità 14.11.12