Giorno: 8 Novembre 2012

"La scuola virtuale a 5 Stelle", di Pippo Frisone

Sono tredici i punti del Programma 5 Stelle sulla scuola. Dall’abolizione della legge Gelmini all’abolizione del valore legale del titolo di studio e poi la riproposizione delle famose “I” , di morattiana memoria: Internet e Inglese. Manca solo la “I” di impresa. E ancora, risorse finanziarie dello Stato erogate solo alla scuola pubblica, peccato che la scuola paritaria non statale fa parte del sistema pubblico dell’istruzione. Abolizione graduale dei libri di testo stampati e quindi gratuità via internet in formato digitale. E qui è d’accordo col Ministro Profumo. Insegnamento dell’italiano agli stranieri, gratuito per chi chiede la cittadinanza. E sull’Università, valutazione dei prof da parte degli studenti, accesso via internet alle lezioni universitarie, insegnamento a distanza via internet, sviluppo strutture di accoglienza degli studenti, investimenti nella ricerca universitaria… Come si vede si liscia strizza l’occhio un po’ a tutti, a destra e a sinistra, compreso il movimento degli studenti medi e universitari. Ma la realtà è ben altra. La scuola statale vive una situazione di impoverimento e di insicurezza che si trascina oramai da oltre …

“Crolla il reddito delle famiglie: una perdita di 90 miliardi in 7 anni”, da ilsole24ore.it

Il reddito disponibile delle famiglie italiane ha subito, e subirà almeno fino al 2014, un vero e proprio crollo da quando é esplosa la crisi economica. La contrazione che ha perso avvio nel 2008 si protrarrà, infatti, fino al 2014 per una perdita totale di quai 90 miliardi di euro, il 10% in meno rispetto al 2007. È il dato che emerge da una ricerca condotta dal Centro Europa Ricerche (Cer) in convenzione con l’Ires Cgil centrata sull’emergenza redditi e «le ipotesi sciagurate, esplicitate dal ministro Fornero, per indebolire la copertura dei contratti nazionali«, come denuncia il segretario confederale, Danilo Barbi. Contrazione massima quest’anno Nell’analisi dell’andamento del reddito disponibile delle famiglie italiane lungo sette anni (2008-2014), lo studio mette l’accento inoltre sul fatto che la contrazione che si registrerà quest’anno sarà la massima di sempre, pari al -4,3 per cento. Un dato che va ben oltre il precedente “picco”, registrato nel 2009, quando la diminuzione é stata del -2,5%. Una contrazione “monstre”, si legge nello studio, «nella quale si stanno volatilizzando tutti i guadagni realizzati …

"Crolla il reddito delle famiglie: una perdita di 90 miliardi in 7 anni", da ilsole24ore.it

Il reddito disponibile delle famiglie italiane ha subito, e subirà almeno fino al 2014, un vero e proprio crollo da quando é esplosa la crisi economica. La contrazione che ha perso avvio nel 2008 si protrarrà, infatti, fino al 2014 per una perdita totale di quai 90 miliardi di euro, il 10% in meno rispetto al 2007. È il dato che emerge da una ricerca condotta dal Centro Europa Ricerche (Cer) in convenzione con l’Ires Cgil centrata sull’emergenza redditi e «le ipotesi sciagurate, esplicitate dal ministro Fornero, per indebolire la copertura dei contratti nazionali«, come denuncia il segretario confederale, Danilo Barbi. Contrazione massima quest’anno Nell’analisi dell’andamento del reddito disponibile delle famiglie italiane lungo sette anni (2008-2014), lo studio mette l’accento inoltre sul fatto che la contrazione che si registrerà quest’anno sarà la massima di sempre, pari al -4,3 per cento. Un dato che va ben oltre il precedente “picco”, registrato nel 2009, quando la diminuzione é stata del -2,5%. Una contrazione “monstre”, si legge nello studio, «nella quale si stanno volatilizzando tutti i guadagni realizzati …

“Vincere nel cuore della crisi”, di Walter Veltroni

“Non siamo un paese diviso come la politica ci fa credere. Non siamo il paese diviso tra le bandierine rosse e blu…”: nel bel discorso con cui Barack Obama ha salutato la sua rielezione credo che il cuore sia proprio qui. Mentre agli occhi degli osservatori (specie di quelli europei) la lunga notte dello spoglio dei voti, dei grandi elettori spartiti tra democratici e repubblicani, della lunga incertezza durata molte ore appare, quasi plasticamente, come un momento di grande divisione a quelli del presidente appena rieletto il dato di fondo è quello dell’unità del Paese, del bene comune. È stata una grande vittoria per Obama, una vittoria niente affatto scontata e forse persino sorprendente. Nel cuore della grande crisi che Obama ha avuto in eredità dall’era Bush, il presidente ha raggiunto il traguardo della rielezione, cosa che non era riuscita sinora a nessuno dei suoi colleghi. Non a Sarkozy e neppure a Zapatero (taccio del caso italiano in cui il governo è stato travolto dalla recessione): i quattro anni alla Casa Bianca sono stati difficili …

"Vincere nel cuore della crisi", di Walter Veltroni

“Non siamo un paese diviso come la politica ci fa credere. Non siamo il paese diviso tra le bandierine rosse e blu…”: nel bel discorso con cui Barack Obama ha salutato la sua rielezione credo che il cuore sia proprio qui. Mentre agli occhi degli osservatori (specie di quelli europei) la lunga notte dello spoglio dei voti, dei grandi elettori spartiti tra democratici e repubblicani, della lunga incertezza durata molte ore appare, quasi plasticamente, come un momento di grande divisione a quelli del presidente appena rieletto il dato di fondo è quello dell’unità del Paese, del bene comune. È stata una grande vittoria per Obama, una vittoria niente affatto scontata e forse persino sorprendente. Nel cuore della grande crisi che Obama ha avuto in eredità dall’era Bush, il presidente ha raggiunto il traguardo della rielezione, cosa che non era riuscita sinora a nessuno dei suoi colleghi. Non a Sarkozy e neppure a Zapatero (taccio del caso italiano in cui il governo è stato travolto dalla recessione): i quattro anni alla Casa Bianca sono stati difficili …

“La coalizione che ridisegna gli Stati Uniti”, di Mario Calabresi

La vittoria di Barack Obama di ieri notte non è sorella di quella di quattro anni fa. Nel 2008 la Casa Bianca fu conquistata grazie a un messaggio potente di cambiamento e novità. A incantare la maggioranza degli americani furono l’immagine e la retorica di un giovane senatore nero, che rompeva gli schemi della politica tradizionale e le barriere razziali. Oggi quell’incanto e quella speranza sono svaniti, sostituiti però dalle speranze individuali di milioni di persone che in quel Presidente, che nel frattempo ha compiuto i cinquanta, vedono ancora la possibilità di una loro realizzazione. Per me il volto della vittoria di ieri sera è quello di Jacky Cruz, che ho intervistato all’inizio di settembre a Tampa. Jacky, 21 anni, è una perfetta ragazza americana, parla inglese senza accenti stranieri, è stata la prima della classe dalle elementari alle superiori, fa volontariato, ha sempre lavorato per contribuire a pagarsi gli studi ma ora non può frequentare l’università. La sua colpa è di essere entrata illegalmente negli Stati Uniti quando aveva tre anni, insieme ai genitori …

"La coalizione che ridisegna gli Stati Uniti", di Mario Calabresi

La vittoria di Barack Obama di ieri notte non è sorella di quella di quattro anni fa. Nel 2008 la Casa Bianca fu conquistata grazie a un messaggio potente di cambiamento e novità. A incantare la maggioranza degli americani furono l’immagine e la retorica di un giovane senatore nero, che rompeva gli schemi della politica tradizionale e le barriere razziali. Oggi quell’incanto e quella speranza sono svaniti, sostituiti però dalle speranze individuali di milioni di persone che in quel Presidente, che nel frattempo ha compiuto i cinquanta, vedono ancora la possibilità di una loro realizzazione. Per me il volto della vittoria di ieri sera è quello di Jacky Cruz, che ho intervistato all’inizio di settembre a Tampa. Jacky, 21 anni, è una perfetta ragazza americana, parla inglese senza accenti stranieri, è stata la prima della classe dalle elementari alle superiori, fa volontariato, ha sempre lavorato per contribuire a pagarsi gli studi ma ora non può frequentare l’università. La sua colpa è di essere entrata illegalmente negli Stati Uniti quando aveva tre anni, insieme ai genitori …