Giorno: 6 Novembre 2012

“Ferie d’ufficio per le supplenze brevi? Alcuni ds forzano la mano. L’altolà dei sindacati”, da La Tecnica della Scuola

Parte dei dirigenti interpretano in tal modo il divieto di monetizzazione introdotto dalla spending review. Ma per i rappresentanti dei lavoratori costringere i precari a fruire delle ferie in periodo che non va tra il 1° luglio al 31 agosto porterà inevitabili controversie. Il lungo ponte di Ognissanti è ormai alle spalle. Con un numero imprecisato di precari temporanei, docenti e Ata, che hanno dovuto piegarsi alle richieste più o meno pressanti dei loro dirigenti. E usufruire, nei due giorni di sospensione dell’attività didattica, delle ferie maturate nel corso della loro supplenza. Tutto nasce dalla disposizione normativa prevista dal decreto legge 95/2012, del 6 luglio scorso, più noto come spending review, che vieta il pagamento, anche ai pubblici dipendenti, delle ferie maturate e non godute. In particolare l’art. 5 del dl prevede che “le ferie, i riposi ed i permessi spettanti al personale, devono essere obbligatoriamente fruiti e non danno luogo in nessun caso alla corresponsione di trattamenti economici sostitutivi”. Dopo aver chiarito, dopo non poche incomprensioni, che l’adozione della norma non ha effetto retroattivo, …

"Ferie d’ufficio per le supplenze brevi? Alcuni ds forzano la mano. L’altolà dei sindacati", da La Tecnica della Scuola

Parte dei dirigenti interpretano in tal modo il divieto di monetizzazione introdotto dalla spending review. Ma per i rappresentanti dei lavoratori costringere i precari a fruire delle ferie in periodo che non va tra il 1° luglio al 31 agosto porterà inevitabili controversie. Il lungo ponte di Ognissanti è ormai alle spalle. Con un numero imprecisato di precari temporanei, docenti e Ata, che hanno dovuto piegarsi alle richieste più o meno pressanti dei loro dirigenti. E usufruire, nei due giorni di sospensione dell’attività didattica, delle ferie maturate nel corso della loro supplenza. Tutto nasce dalla disposizione normativa prevista dal decreto legge 95/2012, del 6 luglio scorso, più noto come spending review, che vieta il pagamento, anche ai pubblici dipendenti, delle ferie maturate e non godute. In particolare l’art. 5 del dl prevede che “le ferie, i riposi ed i permessi spettanti al personale, devono essere obbligatoriamente fruiti e non danno luogo in nessun caso alla corresponsione di trattamenti economici sostitutivi”. Dopo aver chiarito, dopo non poche incomprensioni, che l’adozione della norma non ha effetto retroattivo, …

“Usa, il voto della testa e quello del cuore”, di Massimo Gramellini

Obama, come no? Ma certo non è più la stessa cosa. Quattro anni dopo, la crisi ci ha resi meno retorici o forse soltanto più adulti. Meno disposti a rinfocolare quel sogno assurdo che tutti per un attimo abbiamo sognato: la delega della soluzione dei problemi del mondo a un unico uomo. Come in amore, quando l’oggetto della passione diventa il ricettacolo inconsapevole di ogni nostro desiderio sopito. Poi l’amore finisce, all’illusione subentra la delusione, e ci si trova davanti a un bivio: o ci si lascia o ci si ama, cioè ci si accetta per come si è davvero. Vista da lontano, la sensazione è che a Obama verrà risparmiato il divorzio. Gli americani non amano interrompere a metà il lavoro di un Presidente. Nel dopoguerra lo hanno fatto soltanto due volte, con Carter e Bush senior, ma le alternative si chiamavano Ronald Reagan e Bill Clinton, mica Mitt Romney. Uno che, come il John Kerry strapazzato nel 2004 da Bush junior, su quella fronte spaziosa da ricco qualsiasi reca impresso il marchio «loser», …

"Usa, il voto della testa e quello del cuore", di Massimo Gramellini

Obama, come no? Ma certo non è più la stessa cosa. Quattro anni dopo, la crisi ci ha resi meno retorici o forse soltanto più adulti. Meno disposti a rinfocolare quel sogno assurdo che tutti per un attimo abbiamo sognato: la delega della soluzione dei problemi del mondo a un unico uomo. Come in amore, quando l’oggetto della passione diventa il ricettacolo inconsapevole di ogni nostro desiderio sopito. Poi l’amore finisce, all’illusione subentra la delusione, e ci si trova davanti a un bivio: o ci si lascia o ci si ama, cioè ci si accetta per come si è davvero. Vista da lontano, la sensazione è che a Obama verrà risparmiato il divorzio. Gli americani non amano interrompere a metà il lavoro di un Presidente. Nel dopoguerra lo hanno fatto soltanto due volte, con Carter e Bush senior, ma le alternative si chiamavano Ronald Reagan e Bill Clinton, mica Mitt Romney. Uno che, come il John Kerry strapazzato nel 2004 da Bush junior, su quella fronte spaziosa da ricco qualsiasi reca impresso il marchio «loser», …

“Riforma dei concorsi, sarà mini”, di Alessandra Ricciardi

Un decreto per nuova gara a giugno. Ma il ministro ha tempi stretti per mantenere la promessa. Profumo intanto deve difendersi dai ricorsi per illegittimità. Una promessa da mantenere. Un nuovo concorso a giugno. Anche se neppure questo sarà come lo avrebbe voluto e come aveva annunciato, ovvero aperto solo ai giovani e con una quota di assunzioni preponderante rispetto a quelle fatte con le graduatorie a esaurimento. Non una riforma a 360 gradi dunque, per la quale servirebbe una legge, ma una miniriforma. A giorni, secondo quanto trapela da viale Trastevere, il ministro dell’istruzione, Francesco Profumo, dovrebbe firmare il regolamento che ridefinisce, grazie a una delega aperta dall’ex ministro Beppe Fioroni (legge 244 del 2007), i criteri di accesso a un nuova selezione per insegnanti. Intanto però il ministero deve difendere con le unghie e con i denti l’attuale gara dai ricorsi di illegittimità avanzati da chi è stato escluso. Il regolamento fissa la durata biennale delle graduatorie del concorso. Chi non riesce nei due anni ad avere il contratto di assunzione a tempo …

"Riforma dei concorsi, sarà mini", di Alessandra Ricciardi

Un decreto per nuova gara a giugno. Ma il ministro ha tempi stretti per mantenere la promessa. Profumo intanto deve difendersi dai ricorsi per illegittimità. Una promessa da mantenere. Un nuovo concorso a giugno. Anche se neppure questo sarà come lo avrebbe voluto e come aveva annunciato, ovvero aperto solo ai giovani e con una quota di assunzioni preponderante rispetto a quelle fatte con le graduatorie a esaurimento. Non una riforma a 360 gradi dunque, per la quale servirebbe una legge, ma una miniriforma. A giorni, secondo quanto trapela da viale Trastevere, il ministro dell’istruzione, Francesco Profumo, dovrebbe firmare il regolamento che ridefinisce, grazie a una delega aperta dall’ex ministro Beppe Fioroni (legge 244 del 2007), i criteri di accesso a un nuova selezione per insegnanti. Intanto però il ministero deve difendere con le unghie e con i denti l’attuale gara dai ricorsi di illegittimità avanzati da chi è stato escluso. Il regolamento fissa la durata biennale delle graduatorie del concorso. Chi non riesce nei due anni ad avere il contratto di assunzione a tempo …

“Il metodo dell´ostracismo”, di Francesco Merlo

Come sempre chi ha idee confuse ha paura delle idee. E dunque Grillo e i suoi pasdaran, per paura delle idee di Federica Salsi, hanno deciso di punirla e l´hanno isolata anche fisicamente, come fanno i talebani con le donne che hanno rotto il patto d´onore. Mancava solo che le tirassero le pietre. E infatti, quando nel consiglio comunale di Bologna lo spettacolo è diventato grottesco, la Salsi si è sentita – ha detto – «lapidata in pubblico». E le pareva – ha aggiunto – di essere «dentro Scientology» perché questo cieco fanatismo grillino sarà pure comicità che si fa tragedia, ma chissà quanti vaffanculo stanno diventando concreti e duri sulla pelle di una donna viva e sensibile. E infatti le è sembrato di subire – ha scandito – «una violenza» quando il suo compagno e collega Massimo Bugani si è alzato e l´ha lasciata sola pronunziando frasi sconnesse ma tonitruanti come questa: «Io credo che per me parli la mia storia» (la geografia è afasica?). Come si vede, il linguaggio è ridicolo ma anche …