Giorno: 4 Novembre 2012

"Riscrivi l'Italia": parte la campagna per le primarie

E’ un’Italia composta dalle firme degli elettori delle primarie, l’immagine con la quale parte la campagna per le primarie del centrosinistra. Ecco i numeri: 18 i coordinamenti regionali; cinque i candidati; più di 130000 le firme a sostegno delle candidature; 21 i giorni (dal 4 al 25 novembre) utili per la registrazione; 9000 seggi aperti il 25 novembre, data della votazione. E tutto questo grazie alla mobilitazione delle migliaia di volontari che formano il popolo del centrosinistra. E tutto questo grazie alla partecipazione e mobilitazione delle migliaia di volontari che formano il popolo del centrosinistra. Roberto Cuillo, Responsabile della comunicazione delle primarie, ha fornito le coordinate della campagna in corso, a partire dal sitowww.primarieitaliabenecomune.it, attivo da due settimane, contenente lacarta d’intenti, le delibere, il regolamento, i coordinamenti. Sito che dal 4 novembre permetterà la preregistrazione on line e proporrà l’elenco degli uffici elettorali per la registrazione, come anche i seggi nei quali votare. “Sarà una campagna tesa a svelare i caratteri di partecipazione e di passione nella partecipazione che ci porteranno alle elezioni con una …

“Dove si annida il populismo”, di Alfredo Reichlin

Sarà forse perché ho conosciuto la politica in un tempo più terribile di questo e mi hanno insegnato l’importanza che ha capire a che punto della storia ci si trova. Ma sono convinto che la sinistra e le forze progressiste di oggi non possano sottovalutare la grandiosità dei mutamenti in cui sono coinvolte. Parto quindi da quel che considero il problema che più ci assilla in questo momento: cosa c’è davvero dietro questo tracollo sconvolgente del sistema politico. Il fatto che il Partito democratico non solo resista, ma si confermi sempre più come il pilastro della democrazia italiana è certamente un dato molto importante. Tuttavia occorre fare attenzione, poiché questo collasso non è solo frutto delle malefatte dei singoli, della mala politica, ma va letto anch’esso come l’esito di processi più profondi, che interpellano anche noi e il progetto di un partito “nuovo”. Stiamo attenti. Quando parliamo di collasso del sistema politico ci riferiamo a qualcosa che attiene all’articolazione stessa dello Stato democratico, alla formazione delle sue classi dirigenti, alla divisione e all’equilibrio dei poteri. …

"Dove si annida il populismo", di Alfredo Reichlin

Sarà forse perché ho conosciuto la politica in un tempo più terribile di questo e mi hanno insegnato l’importanza che ha capire a che punto della storia ci si trova. Ma sono convinto che la sinistra e le forze progressiste di oggi non possano sottovalutare la grandiosità dei mutamenti in cui sono coinvolte. Parto quindi da quel che considero il problema che più ci assilla in questo momento: cosa c’è davvero dietro questo tracollo sconvolgente del sistema politico. Il fatto che il Partito democratico non solo resista, ma si confermi sempre più come il pilastro della democrazia italiana è certamente un dato molto importante. Tuttavia occorre fare attenzione, poiché questo collasso non è solo frutto delle malefatte dei singoli, della mala politica, ma va letto anch’esso come l’esito di processi più profondi, che interpellano anche noi e il progetto di un partito “nuovo”. Stiamo attenti. Quando parliamo di collasso del sistema politico ci riferiamo a qualcosa che attiene all’articolazione stessa dello Stato democratico, alla formazione delle sue classi dirigenti, alla divisione e all’equilibrio dei poteri. …

Guariniello a Profumo: Sicurezza scuole è emergenza nazionale

Il sostituto procuratore di Torino scrive al ministro della Pubblia Istruzione. Il 44% degli edifici risale a 32 anni fa. Solo il 24% delle scuole italiane sono a norma. La situazione della sicurezza nelle scuole “è ormai un’emergenza nazionale” ed “è indispensabile che il governo si renda conto della situazione”. Lo scrive il sostituto procuratore di Torino Raffaele Guariniello in una lettera al ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo. Nella missiva il pm torinese sottolinea la difficoltá a effettuare interventi di manutenzione negli edifici scolastici nel capoluogo piemontese e in provincia. L’allarme è stato lanciato dopo i crolli di alcuni pannelli di controsoffitto che si sono verificati in alcuni edifici scolastici di Torino e provincia, su cui la Procura ha aperto fascicoli di indagine. In particolare, Guariniello ha acquisito l’elenco degli interventi che sarebbero necessari nelle scuole della provincia, pari a circa 60 milioni di euro, e che non sono stati ancora effettuati per la mancanza di fondi. Il magistrato ha trasmesso al ministro anche una relazione del presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, che sostiene …

“Speriamo di non finire come gli Usa”, di Mario Deaglio

Il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, Mitt Romney, ha affermato, un paio di giorni addietro, che il suo Paese rischia di finire come l’Italia. Gli italiani potrebbero replicare che sperano di non finire come gli Stati Uniti: l’emergenza dell’uragano Sandy – per quanto correttamente gestita, a differenza di quella dell’uragano Katrina del 2005 – ha posto in luce una realtà di infrastrutture pubbliche deboli al punto che il maggior centro finanziario del mondo ha dovuto chiudere per due giorni, quasi quanto per l’attacco terroristico dell’11 settembre 2001. Pur spendendo per la sanità, in rapporto al prodotto interno lordo, circa il doppio di quanto spende l’Italia, gli Stati Uniti presentano indicatori sanitari nettamente peggiori: la speranza di vita alla nascita è di 78 anni contro gli 81 dell’Italia e il numero delle donne morte di parto è di 21 ogni centomila nati contro 4 dell’Italia. Se poi passiamo all’economia, scopriamo che il deficit pubblico degli Stati Uniti è pari circa l’8 per cento del prodotto interno lordo, quello dell’Italia a circa il 3 per …

"Speriamo di non finire come gli Usa", di Mario Deaglio

Il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, Mitt Romney, ha affermato, un paio di giorni addietro, che il suo Paese rischia di finire come l’Italia. Gli italiani potrebbero replicare che sperano di non finire come gli Stati Uniti: l’emergenza dell’uragano Sandy – per quanto correttamente gestita, a differenza di quella dell’uragano Katrina del 2005 – ha posto in luce una realtà di infrastrutture pubbliche deboli al punto che il maggior centro finanziario del mondo ha dovuto chiudere per due giorni, quasi quanto per l’attacco terroristico dell’11 settembre 2001. Pur spendendo per la sanità, in rapporto al prodotto interno lordo, circa il doppio di quanto spende l’Italia, gli Stati Uniti presentano indicatori sanitari nettamente peggiori: la speranza di vita alla nascita è di 78 anni contro gli 81 dell’Italia e il numero delle donne morte di parto è di 21 ogni centomila nati contro 4 dell’Italia. Se poi passiamo all’economia, scopriamo che il deficit pubblico degli Stati Uniti è pari circa l’8 per cento del prodotto interno lordo, quello dell’Italia a circa il 3 per …

“L’alternativa Grillo catastrofe annunciata”, di Eugenio Scalfari

Beppe Grillo e la televisione: questo è il vero fenomeno che va studiato con attenzione perché è da qui che il Movimento 5 Stelle diventa un problema politico del quale le elezioni siciliane hanno dato il primo segnale. La sera di giovedì scorso Michele Santoro ha dato inizio al suo “Servizio Pubblico” trasmettendo l’attraversamento dello Stretto di Messina del comico leader del populismo e dell’antipolitica dopo due ore di nuoto. Il “Servizio Pubblico” ha dedicato alla nuotata e al comizio effettuato appena toccata terra parecchi minuti e altrettanti e forse più al comizio successivo infarcito di parolacce (“cazzo”, “coglioni” e “vaffa” punteggiavano quasi ogni frase). L’ascolto ha avuto il 10,37 di share pari a 2 milioni e quattrocentomila spettatori; poi lo share è salito al 18 per cento restando tuttavia al terzo posto dopo Canale 5 e RaiUno. Non è moltissimo ma sono comunque cifre significative. Il fenomeno consiste nel fatto che Grillo non vuole a nessun patto andare in tv e rimbrotta, anzi scomunica, i pochi tra i suoi seguaci che trasgrediscono a quell’ordine. …