Giorno: 3 Novembre 2012

Il segretario Pd al candidato cancelliere dell’Spd: «Usciamo dalla spirale dell’austerità», di Luigina Venturelli

«Rispetto a pochi anni fa, quando nella mappa dell’Europa a ventisette era difficile distinguere paesi che non fossero governati dal centrodestra, adesso, anche a causa della crisi economica, ci sono profondi cambiamenti in atto, come ha dimostrato la vittoria di Hollande in Francia». A parlare è il tedesco Peer Steinbrück, ex ministro delle Finanze e candidato cancelliere socialdemocratico alle prossime elezioni politiche che dovrebbero decretare la conclusione dell’epoca di Angela Merkel. Al suo fianco, in conferenza stampa a Milano dopo un incontro in prefettura con il premier Mario Monti, c’è il segretario del Pd Pierluigi Bersani, che si augura possa accompagnarlo nel delineare la svolta progressista che potrebbe presto modificare gli equilibri politici nel vecchio continente. «Spero possa essere lui il candidato del centrosinistra» a guidare l’Italia, sottolinea Steinbrück, con un endorsement esplicito in vista delle primarie democratiche di fine novembre. OBIETTIVI CONGIUNTI Lo sguardo, però, è già rivolto oltre le imminenti sfide elettorali, alla complessa fase economica e politica che l’Europa sta vivendo. «Noi riformisti vogliamo ricongiungere la società in rapporti più equi tra …

"La democrazia dispotica e il giusto rinnovamento", di Michele Ciliberto

«Quando si sbaglia nell’analisi, si sbaglia anche nell’orientamento politico», era solito raccomandare un autorevole politico italiano, ed è opportuno seguire questo suggerimento anche di fronte ai risultati delle elezioni siciliane e al successo del movimento 5 Stelle. Cosa significa questo successo, cosa indica, di quali bisogni e richieste è effetto ed espressione? Credo che esso sia un effetto della lunga crisi della democrazia italiana; da questo punto di vista non è sorprendente. In forme nuove, e con nuovi strumenti – a cominciare dall’uso intelligente e spregiudicato della Rete – esso sta riuscendo ad intercettare, e a dare voce, alla richiesta, diventata sempre più forte nel nostro Paese, di un profondo e radicale cambiamento della vita politica italiana. Una esigenza, acuitasi nel vivo della crisi sociale, e diventata impetuosa e incontenibile di fronte alla stagnazione e, per certi versi, alla decomposizione del sistema politico e dei partiti della seconda Repubblica, imperniato su una legge elettorale sciagurata, di cui non si misurerà mai a sufficienza il male che ha fatto alla nostra democrazia. In questo senso il …

“La democrazia dispotica e il giusto rinnovamento”, di Michele Ciliberto

«Quando si sbaglia nell’analisi, si sbaglia anche nell’orientamento politico», era solito raccomandare un autorevole politico italiano, ed è opportuno seguire questo suggerimento anche di fronte ai risultati delle elezioni siciliane e al successo del movimento 5 Stelle. Cosa significa questo successo, cosa indica, di quali bisogni e richieste è effetto ed espressione? Credo che esso sia un effetto della lunga crisi della democrazia italiana; da questo punto di vista non è sorprendente. In forme nuove, e con nuovi strumenti – a cominciare dall’uso intelligente e spregiudicato della Rete – esso sta riuscendo ad intercettare, e a dare voce, alla richiesta, diventata sempre più forte nel nostro Paese, di un profondo e radicale cambiamento della vita politica italiana. Una esigenza, acuitasi nel vivo della crisi sociale, e diventata impetuosa e incontenibile di fronte alla stagnazione e, per certi versi, alla decomposizione del sistema politico e dei partiti della seconda Repubblica, imperniato su una legge elettorale sciagurata, di cui non si misurerà mai a sufficienza il male che ha fatto alla nostra democrazia. In questo senso il …

“Studio, lavoro e ricerca. La Sapienza è donna”, di Raffaella Troili

Vanno veloci eppure brillano le ragazze della Sapienza. Si laureano in fretta, prevalgono in termini numerici nelle facoltà, stravincono – o meglio stracciano la controparte – quando si parla di voti, tempi, lauree. Non è una tendenza nuova, è ormai un andamento decennale. Al contrario le docenti ordinarie vanno avanti adagio, un punto percentuale l’anno, dal 14 per cento al 28 in dieci anni, il ché vuol dire che per arrivare almeno al 50 per cento toccherà attendere altri 25 anni. Insomma: vivaci le studentesse, apparentemente immobile il corpo docente, stabili con puntate verso l’alto le amministrative. E dati di difficile lettura. Fanno intravedere scenari futuri più rosei, mettono in luce tutte le difficoltà che ancora son destinate a incontrare le donne per affermarsi nella vita lavorativa. A raccontarli è uno studio sugli equilibri di genere a cura del Nucleo di valutazione di Ateneo, promosso in collaborazione con l’Osservatorio interuniversitario di genere delle università pubbliche di Roma. Sarà presentato lunedì durante una tavola rotonda esponenti della cultura, della scienza, dell’imprenditoria. «Come vedo le donne? In …

"Studio, lavoro e ricerca. La Sapienza è donna", di Raffaella Troili

Vanno veloci eppure brillano le ragazze della Sapienza. Si laureano in fretta, prevalgono in termini numerici nelle facoltà, stravincono – o meglio stracciano la controparte – quando si parla di voti, tempi, lauree. Non è una tendenza nuova, è ormai un andamento decennale. Al contrario le docenti ordinarie vanno avanti adagio, un punto percentuale l’anno, dal 14 per cento al 28 in dieci anni, il ché vuol dire che per arrivare almeno al 50 per cento toccherà attendere altri 25 anni. Insomma: vivaci le studentesse, apparentemente immobile il corpo docente, stabili con puntate verso l’alto le amministrative. E dati di difficile lettura. Fanno intravedere scenari futuri più rosei, mettono in luce tutte le difficoltà che ancora son destinate a incontrare le donne per affermarsi nella vita lavorativa. A raccontarli è uno studio sugli equilibri di genere a cura del Nucleo di valutazione di Ateneo, promosso in collaborazione con l’Osservatorio interuniversitario di genere delle università pubbliche di Roma. Sarà presentato lunedì durante una tavola rotonda esponenti della cultura, della scienza, dell’imprenditoria. «Come vedo le donne? In …

"Voglio dare a tutti una chance per il futuro", di Barack Obama

Nei giorni scorsi l’attenzione di tutti noi, com’è giusto, si è concentrata su uno dei peggiori uragani della nostra storia. Perché è nei momenti difficili che l’America dà il meglio di sé. LE DIVERGENZE che ci tormentano in tempi normali svaniscono rapidamente. Non ci sono democratici o repubblicani durante un uragano, solo americani. È così che abbiamo superato le prove più dure: insieme. Quattro anni fa eravamo invischiati in due guerre e nella peggiore crisi economica dai tempi della Grande Depressione. Insieme abbiamo reagito: la guerra in Iraq è finita, Osama bin Laden è morto e i nostri eroi stanno tornando a casa. Le nostre imprese hanno creato oltre cinque milioni di nuovi posti di lavoro negli ultimi due anni e mezzo. Il valore delle case e dei fondi pensione è in aumento, la nostra dipendenza dal petrolio estero è la più bassa da vent’anni a questa parte. E l’industria dell’auto americana ha rialzato la testa. Non abbiamo ancora raggiunto il traguardo, ma abbiamo fatto passi avanti concreti. E martedì l’America potrà scegliere fra due …

“Voglio dare a tutti una chance per il futuro”, di Barack Obama

Nei giorni scorsi l’attenzione di tutti noi, com’è giusto, si è concentrata su uno dei peggiori uragani della nostra storia. Perché è nei momenti difficili che l’America dà il meglio di sé. LE DIVERGENZE che ci tormentano in tempi normali svaniscono rapidamente. Non ci sono democratici o repubblicani durante un uragano, solo americani. È così che abbiamo superato le prove più dure: insieme. Quattro anni fa eravamo invischiati in due guerre e nella peggiore crisi economica dai tempi della Grande Depressione. Insieme abbiamo reagito: la guerra in Iraq è finita, Osama bin Laden è morto e i nostri eroi stanno tornando a casa. Le nostre imprese hanno creato oltre cinque milioni di nuovi posti di lavoro negli ultimi due anni e mezzo. Il valore delle case e dei fondi pensione è in aumento, la nostra dipendenza dal petrolio estero è la più bassa da vent’anni a questa parte. E l’industria dell’auto americana ha rialzato la testa. Non abbiamo ancora raggiunto il traguardo, ma abbiamo fatto passi avanti concreti. E martedì l’America potrà scegliere fra due …