"Se lo share ora fa calare il consenso", di Massimo Gramellini
L’ultima fatwa di Beppe Grillo colpisce una sua attivista, Federica Salsi, macchiatasi della colpa grave di avere partecipato a Ballarò. Per Grillo i salotti televisivi inoculano il virus del sistema da abbattere e perciò vanno assolutamente evitati: solleticando il punto G di chi vi partecipa, provocano narcisistici orgasmi che hanno un effetto nefasto sulle sorti politiche del movimento. Come rappresentante della comunità maschile, mi scuso con l’interessata per l’allusione gratuita: dubito fortemente che Grillo avrebbe tirato in ballo il punto G se l’attivista di Cinque Stelle fosse stato un uomo. Come piccolo conoscitore dei meccanismi mediatici, devo riconoscere che ha ragione: oggi andare in tv significa perdere voti. Stavolta sotto la lente infuocata di Grillo non è finita la televisione in generale, ma quei programmi di informazione politica che prevedono la presenza contemporanea in studio di una pluralità di ospiti. Questa formula si sta lentamente estinguendo per mancanza di nuove facce disponibili a ravvivare il gioco. Oggi qualsiasi personaggio pubblico in grado di dettare le condizioni pretende quella che in gergo si chiama «intervista chiusa»: …