"Bersani: progressisti alleati con i moderati", di Simone Collini
Quando la deputata franco-canadese Axelle Lemaire lo presenta come «l’ange de la boue», l’applauso dei delegati si fa più sonoro che sulle parole «ministre» o «secrétaire». L’«angelo del fango» Pier Luigi Bersani sorride sorpreso mentre si avvicina al microfono e ringrazia gli «chers amis, chers camarades» riuniti a Tolosa per i congresso del Partito socialista francese. I collaboratori del leader Pd giurano che loro non c’entrano con l’uscita della giovane Lemaire, che la storia di quando nel ‘66 Bersani andò a spalare il fango nella Firenze alluvionata è arrivata Oltralpe senza spinte da parte loro. Però è in tema. Perché «solidarité» è parola che torna, negli interventi di Bersani, del presidente della tedesca Spd Sigmar Gabriel, di Ségolène Royal, del neosegretario del Ps Harlem Désir. Il concetto è: la linea del rigore rimane un punto fermo, ma la «solidarietà» non può mancare e allora servono anche misure per creare occupazione, che favoriscano la redistribuzione delle ricchezze, che creino maggiore equità. Un discorso che vale tanto per l’Europa quanto, nel ragionamento che fa Bersani, per l’Italia. …