Mese: Ottobre 2012

"Severino: la condanna è di primo grado. Ex premier candidabile", di Virginia Piccolillo

La sentenza sui fondi neri Mediaset è di primo grado e quindi «non ha una diretta e immediata conseguenza sulla vita politica di Berlusconi come di qualunque altro politico, perché nel nostro paese vige un principio che è la presunzione di innocenza». Da Gerusalemme, dove è intervenuta alla Hebrew University contro la prescrizione per i crimini di guerra internazionali, il ministro della Giustizia Paola Severino ha chiarito un punto chiave della fibrillazione politica di questi giorni. Il ddl anticorruzione, se approvato, non renderà incandidabile Silvio Berlusconi. La norma applicativa della legge che dovrebbe prevedere il divieto di inserire nelle liste elettorali candidati con precedenti penali, infatti, si riferisce solo a condanne definitive, che hanno cioè superato il terzo grado di giudizio. «Principio vinto e superato — ha spiegato la Severino — solo quando c’è una sentenza definitiva. Quindi Berlusconi è libero di decidere del suo destino politico e deciderà liberamente quello che vorrà nelle prossime elezioni». «Finché le sentenze non diventano definitive — ha aggiunto —, ciò che stabiliscono non può essere considerato definitivo; in …

Fisco: Ghizzoni e Lenzi (PD), emedare norme inique per lavoratori e imprese

“È necessario intervenire, in sede di esame parlamentare, per ampliare la portata dei provvedimenti, al fine di appianare le disparità di trattamento tra aziende e per evitare il recupero “selvaggio” delle ritenute a carico dei lavoratori delle zone colpite dal terremoto. – Lo dichiarano le deputate emiliane Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura alla Camera, e Donata Lenzi, che hanno presentato un pacchetto di emendamenti al ddl di conversione del decreto 174 che prevede disposizioni urgenti in favore delle zone terremotate nel maggio 2012. – Abbiamo proposto l’estensione del beneficio del finanziamento per la rateizzazione di tributi e contributi attraverso il prestito senza interessi della cassa depositi e prestiti anche a quelle imprese che hanno avuto un danno indiretto al proprio reddito d’impresa: perché – spiega Ghizzoni – se nella filiera si spezza un anello, è chiaro che le conseguenze negative si riflettono su tutto il sistema. Si deve prevedere – aggiungono le deputate, che sul tema hanno presentato un emendamento all’art. 11 – l’inclusione nel meccanismo di rateizzazione delle imposte anche dei liberi professionisti …

Fisco, Ghizzoni “Emendare norme inique per lavoratori e imprese”

La parlamentare Pd ha presentato un corposo pacchetto di emendamenti al decreto 174. Comincerà questa settimana la discussione nelle Commissioni V e I della Camera degli emendamenti presentati dalla parlamentare modenese del Pd Manuela Ghizzoni al decreto 174 del 10 ottobre che ha introdotto un meccanismo di finanziamento assistito da garanzia dello Stato per le sole aziende che hanno subito danni diretti. Con questi emendamenti Manuela Ghizzoni chiede che il meccanismo sia esteso alle aziende agricole, ai liberi professionisti e anche alle imprese che hanno subito danni indiretti. Un altro emendamento introduce il limite di rivalsa dell’ 1/5 dello stipendio anche per la restituzione dei contributi previdenziali e assistenziali non versati dai lavoratori dipendenti. Un pacchetto corposo di emendamenti al decreto 174 per appianare le disparità di trattamento tra aziende e aziende e per evitare il recupero “selvaggio” delle ritenute a carico dei lavoratori delle zone colpite dal terremoto. La parlamentare modenese del Pd Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura e Istruzione della Camera dei deputati, nei giorni scorsi, con la presentazione degli emendamenti (alcuni …

"Sicilia: Crocetta vola, staccato Musumeci Boom di Grillo, a Cancelleri il 17,5%", da unita.it

Doppiata la metà dello spoglio, con 2.869 sezioni scrutinate su 5.308, il candidato presidente della Regione di Pd, Udc, Api e Psi, Rosario Crocetta, si conferma primo con il 30,8% (pari a 313.904 voti), e stacca nettamente il candidato del centrodestra Nello Musumeci, che scende al 24,8% (252.618 voti). Terzo è Giancarlo Cancelleri del movimento 5 Stelle con il 18,3% (186,878 voti), quarto è Gianfranco Miccichè, leader di una coalizione autonomista che è al 15,2% con 155.228 voti, seguito Giovanna Marano, di Sel, Idv, Fds e Verdi con il 6,2% pari a 63.076 voti. M5S PRIMO PARTITO SEGUONO PDL E PD Emerge anche un quadro del peso delle liste in Sicilia dopo il voto regionale sulla base dello scrutinio di 1.042 sezioni su 5308. Primo partito in termini percentuali il Movimento 5 stelle con il 13,7%. Dietro il Pdl con il 13,56. Poi il Pd con il 13,61%. Udc al 10,75% (12 seggi). Il Partito dei siciliani-Mpa al 9,57%. Grande Sud al 6% (4 seggi). Il Movimento politico Crocetta presidente 7,28 (6 seggi)Cantiere popolare 5,71%. …

"Perché il Voto in Sicilia è lo Specchio di un Paese" di Gian Antonio Stella

«E allora, perché non andare in Argentina? Mollare tutto e andare in Argentina…». Potete scommettere che stanotte, in attesa dei risultati siciliani, il segretario del Pdl Angelino Alfano ha risentito nelle orecchie la sua canzone preferita, Argentina, di Francesco Guccini. Dovesse andargli male, addio: lo sbranerebbero. Gli andasse bene, potrebbe invece provare a svoltare. E a ricostruire il partito oltre il suo mito, Silvio Berlusconi. Le «Regionali» isolane di ieri, tuttavia, sono destinate a pesare a livello nazionale non soltanto sul destino personale di Angelino. Potrebbero pesare sulle decisioni future di Antonio Di Pietro e Nichi Vendola, che hanno scelto di scartare l’accordo a sinistra e presentare un candidato loro (sulle prime Claudio Fava, poi sostituito in corsa con la sindacalista della Fiom Giovanna Marano dopo un pasticcio sul certificato di residenza) per smarcarsi dall’alleanza col Pd rinfacciando al partito di avere troppo a lungo fatto da spalla a Raffaele Lombardo e rimproverando a Rosario Crocetta di essere una specie di foglia di fico chiamato a coprire l’accordo con Udc. Vale a dire il partito …

"Si ferma il Sulcis Iglesiente dove il lavoro è un miraggio", di Davide Madeddu

È il giorno dello sciopero generale. Non di tutta la Sardegna, ma di una parte, quella considerata la «polveriera d’Italia»: il Sulcis Iglesiente. Quel quarto di isola che, ha una popolazione di circa 130 mila abitanti, 32 mila disoccupati, e 5400 persone che campano grazie agli ammortizzatori sociali. La provincia «più povera d’Italia». Oggi il Sulcis Iglesiente si ferma e i lavoratori manifesteranno. A Cagliari. Davanti al palazzo della giunta regionale. Un sit in che prevede la partecipazione di circa duemila lavoratori. «Buona parte delle responsabilità di questa situazione sono in capo proprio alla politica regionale esordisce Roberto Puddu, segretario generale della Camera del lavoro del Sulcis Iglesiente quindi la nostra destinazione non può che essere il palazzo regionale di viale Trento». A convocare lo sciopero generale con tanto di sit in sotto il palazzo dell’esecutivo sono stati i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil assieme ai sindaci dei 23 Comuni e alla Provincia di Carbonia Iglesias. Una manifestazione di popolo, prevista inizialmente a Roma e poi spostata a Cagliari che, come ribadiscono i …

"Attacca Merkel da antieuropeo", di Paolo Soldini

E così furono Angela Merkel e Nicho- las Sarkozy ad «assassinare la credibili- tà» di Silvio Berlusconi. Fu il compi- mento di un disegno di «deterioramen- to» della sua «immagine» che era stato messo in opera per un motivo preciso: la Germania aveva esercitato la sua «egemonia» sull’Unione europea «for- zando» i capi di Stato e di governo a decisioni che lui, Berlusconi, non ha «mai condiviso». Insomma, bisognava punire il reprobo. Meglio: levarlo dalla scena. Fra le tante sparate della conferenza stampa di sabato, questa, insieme con l’affermata impellenza di combattere la «magistratocrazia», è quella che meglio mette a nudo il pensiero vero dell’ex capo del governo che tanto a lungo tenne in mano le sorti dell’Italia e ora vorrebbe pure continuare. Berlusconi addebita i guai suoi e dello sgoverno d’Italia alla Germania di Merkel e un po’ anche alla Francia del suo (di lui) vecchio sodale Nicholas Sarkozy, che la seguiva «passivamente». In realtà, il suo vero obiettivo polemico è proprio l’Europa: Merkel, Sarkozy, Hollande, Cameron, Bruxelles, Draghi, Francoforte e tutti gli altri, …