Mese: Ottobre 2012

"Bersani: ora la sfida su lavoro e crisi", di Simone Collini

«Chiudiamo qua la questione e occupiamoci dei problemi dell’Italia». Pier Luigi Bersani è soddisfatto per come si è conclusa la discussione sulle ricandida ture dei big del Pd, e in particolare di Massimo D’Alema. Dopo le parole del presidente del Copasir, il segretario democratico è convinto che Matteo Renzi non potrà più continuare a fare la campagna per le primarie insistendo come ha fatto finora sul tasto della «rottamazione» (quello di D’Alema è per Bersani «un gesto generoso e rigoroso»: «Come ho sempre detto non c’è bisogno di essere parlamentari per essere protagonisti»). E in effetti ieri lo stesso sindaco di Firenze ha fatto sapere che per quel che lo riguarda «la fase uno della rottamazione è finita» e da parte sua «non ci sarà più mezza parola su questo argomento, adesso che il presidente D’Alema ha deciso di non ricandidarsi per le prossime elezioni in Parlamento». Al di là del fatto che il presidente del Copasir ha detto che non si ripresenterà se sarà Bersani a vincere le primarie, quel che è certo è …

"Corruzione i passi mancanti", di Vladimiro Zagrebelsky

Il testo di norme anticorruzione, per far approvare il quale il governo ha dovuto porre la questione di fiducia in Senato e così superare incredibili resistenze, ha subito incontrato forti critiche. Insufficiente ed anche controproducente, si è detto, con qualche buona ragione. E’ il versante penale di quel testo che giustifica le critiche. Il fatto del pubblico ufficiale che abusa dei propri poteri o qualità per indurre altri a dare o promettere denaro o altra utilità, non sarà più punito come concussione con la pena massima di dodici anni, ma con quella minore di otto anni di reclusione. La pena massima non ha in generale grande importanza nelle sentenze di condanna, essendo estremamente raro che i giudici fissino la pena sul massimo. Ma conta invece per stabilire i termini di prescrizione, che, per effetto della diminuzione della pena, si riducono da quindici a dieci anni. Nel sistema italiano, che già ha lunghi tempi processuali, la prescrizione del reato comincia a correre dal momento in cui questo è commesso (e non da quando se ne ha …

"Corruzione i passi mancanti", di Vladimiro Zagrebelsky

Il testo di norme anticorruzione, per far approvare il quale il governo ha dovuto porre la questione di fiducia in Senato e così superare incredibili resistenze, ha subito incontrato forti critiche. Insufficiente ed anche controproducente, si è detto, con qualche buona ragione. E’ il versante penale di quel testo che giustifica le critiche. Il fatto del pubblico ufficiale che abusa dei propri poteri o qualità per indurre altri a dare o promettere denaro o altra utilità, non sarà più punito come concussione con la pena massima di dodici anni, ma con quella minore di otto anni di reclusione. La pena massima non ha in generale grande importanza nelle sentenze di condanna, essendo estremamente raro che i giudici fissino la pena sul massimo. Ma conta invece per stabilire i termini di prescrizione, che, per effetto della diminuzione della pena, si riducono da quindici a dieci anni. Nel sistema italiano, che già ha lunghi tempi processuali, la prescrizione del reato comincia a correre dal momento in cui questo è commesso (e non da quando se ne ha …

"Sui fondi per il sisma un antico pregiudizio", di Marco Imarisio

L’ennesimo severo monito dell’Europa, questa volta sotto forma di «indagine approfondita» sulle agevolazioni concesse dall’Italia alle imprese colpite da disastri naturali, non dice nulla di nuovo sulle nostre vergogne. Quando il ditino alzato serve a scoprire l’acqua calda, produce uno sgradevole effetto collaterale. L’ennesimo severo monito dell’Europa, questa volta sotto forma di «indagine approfondita» sulle agevolazioni concesse dall’Italia alle imprese colpite da disastri naturali, non dice nulla di nuovo sulle nostre vergogne. Non aggiunge niente a quel che già sapevamo. L’Antitrust di Bruxelles, bontà sua, si concentra su leggi, leggine e codicilli che hanno consentito aiuti in zone colpite da eventi naturali a partire dal 1990. Nel comunicato ufficiale della Commissione viene espresso il «timore» che non tutte le aziende beneficiarie di quelle risorse abbiano subito danni reali. A Bruxelles non hanno mai sentito parlare di Scisciano, un piccolo Comune in provincia di Napoli che ancora quest’anno ha ricevuto duecentomila euro di incentivi per danni mai subiti durante il terremoto del 1980. Altrimenti non ci girerebbero troppo intorno, con quei timori e quei pudori. Forse …

"Sui fondi per il sisma un antico pregiudizio", di Marco Imarisio

L’ennesimo severo monito dell’Europa, questa volta sotto forma di «indagine approfondita» sulle agevolazioni concesse dall’Italia alle imprese colpite da disastri naturali, non dice nulla di nuovo sulle nostre vergogne. Quando il ditino alzato serve a scoprire l’acqua calda, produce uno sgradevole effetto collaterale. L’ennesimo severo monito dell’Europa, questa volta sotto forma di «indagine approfondita» sulle agevolazioni concesse dall’Italia alle imprese colpite da disastri naturali, non dice nulla di nuovo sulle nostre vergogne. Non aggiunge niente a quel che già sapevamo. L’Antitrust di Bruxelles, bontà sua, si concentra su leggi, leggine e codicilli che hanno consentito aiuti in zone colpite da eventi naturali a partire dal 1990. Nel comunicato ufficiale della Commissione viene espresso il «timore» che non tutte le aziende beneficiarie di quelle risorse abbiano subito danni reali. A Bruxelles non hanno mai sentito parlare di Scisciano, un piccolo Comune in provincia di Napoli che ancora quest’anno ha ricevuto duecentomila euro di incentivi per danni mai subiti durante il terremoto del 1980. Altrimenti non ci girerebbero troppo intorno, con quei timori e quei pudori. Forse …

"Anticorruzione, un sì con tanti ma", Gabriella Monteleone

Via al senato con fiducia, ora la camera. Il Pd: bene, ma il compito non è finito immagine documentoTutto sta a vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Non c’è dubbio che il governo, con il ministro Severino, e con il premier Monti presente ieri in aula al senato, considerino il disegno di legge anticorruzione approvato in serata con la fiducia (228 sì e 33 no) un buon risultato, quantomeno perché non era scontato dati i due anni che ci sono voluti (e in attesa del via libero dalla camera). Ai neofiti della politica, e ai critici a prescindere, il guardasigilli ieri ha ribattuto punto per punto, difendendo non solo “l’onore” del governo – «nessun inciucio, siamo persone oneste» – ma ammettendo le difficoltà di trovare un punto di equilibrio quando si ha a che fare con la nota “strana maggioranza” che ti sostiene: «È una legge indispensabile per il paese, è il primo intervento dopo Mani pulite – ha detto la Severino – fare i grilli parlanti è uno sport molto diffuso, anche …

"Anticorruzione, un sì con tanti ma", Gabriella Monteleone

Via al senato con fiducia, ora la camera. Il Pd: bene, ma il compito non è finito immagine documentoTutto sta a vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Non c’è dubbio che il governo, con il ministro Severino, e con il premier Monti presente ieri in aula al senato, considerino il disegno di legge anticorruzione approvato in serata con la fiducia (228 sì e 33 no) un buon risultato, quantomeno perché non era scontato dati i due anni che ci sono voluti (e in attesa del via libero dalla camera). Ai neofiti della politica, e ai critici a prescindere, il guardasigilli ieri ha ribattuto punto per punto, difendendo non solo “l’onore” del governo – «nessun inciucio, siamo persone oneste» – ma ammettendo le difficoltà di trovare un punto di equilibrio quando si ha a che fare con la nota “strana maggioranza” che ti sostiene: «È una legge indispensabile per il paese, è il primo intervento dopo Mani pulite – ha detto la Severino – fare i grilli parlanti è uno sport molto diffuso, anche …