"24 ore di didattica per gli insegnanti: una scelta da rivedere", di Mario Menegatti
Uno dei provvedimenti contenuti nella legge di stabilità, che è stata presentata dal governo al parlamento in questi giorni, prevede l’ aumento dell’orario di insegnamento per i docenti delle scuole medie e superiori da 18 a 24 ore settimanali. Il provvedimento è stato in buona parte trascurato dai media o, in altri casi, ne ha raccolto il plauso. Tale disinteresse o, ancor di più, tale approvazione evidenziano, purtroppo, una scarsa comprensione del significato e delle implicazioni dell’intervento, che risulta essere criticabile per diverse ragioni. In primo luogo, l’intervento è criticabile perché si fonda su un presupposto falso. Le 18 ore di lavoro in aula rappresentano solo una parte del lavoro degli insegnanti, a cui si affiancano le ore relative connesse all’attività didattica (consigli di classe, scrutini, colloqui con i genitori, correzione e valutazione delle verifiche scritte) che sono proporzionali alle ore della didattica stessa. Ciò implica non solo che le ore effettivamente lavorate dagli insegnanti sono ben più di 18, ma anche che l’incremento di lavoro con il passaggio a 24 ore di lezione non …