La parlamentare Pd ha presentato un corposo pacchetto di emendamenti al decreto 174. Comincerà questa settimana la discussione nelle Commissioni V e I della Camera degli emendamenti presentati dalla parlamentare modenese del Pd Manuela Ghizzoni al decreto 174 del 10 ottobre che ha introdotto un meccanismo di finanziamento assistito da garanzia dello Stato per le sole aziende che hanno subito danni diretti. Con questi emendamenti Manuela Ghizzoni chiede che il meccanismo sia esteso alle aziende agricole, ai liberi professionisti e anche alle imprese che hanno subito danni indiretti. Un altro emendamento introduce il limite di rivalsa dell’ 1/5 dello stipendio anche per la restituzione dei contributi previdenziali e assistenziali non versati dai lavoratori dipendenti.
Un pacchetto corposo di emendamenti al decreto 174 per appianare le disparità di trattamento tra aziende e aziende e per evitare il recupero “selvaggio” delle ritenute a carico dei lavoratori delle zone colpite dal terremoto. La parlamentare modenese del Pd Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura e Istruzione della Camera dei deputati, nei giorni scorsi, con la presentazione degli emendamenti (alcuni dei quali messi a punto in collaborazione con il senatore Giuliano Barbolini) ha ufficialmente dato l’avvio al procedimento che consentirà, se accolto dal Governo, di dare una risposta concreta a una serie di richieste di cambiamento delle attuali norme arrivate dalle associazioni di categoria, dai sindacati dei lavoratori, dagli amministratori e dalle imprese dell’area del cratere. Sul fronte del lavoro, è stato presentato un emendamento che consentirà di applicare il limite di rivalsa già stabilito per le ritenute Irpef anche a quelle previdenziali e assistenziali: in sostanza, si chiede che la quota totale di contributi, trattenuta ogni mese, non possa superare il quinto dello stipendio in modo da evitare che con la busta di dicembre al lavoratore venga trattenuta, in una unica soluzione, l’intera quota dei contributi previdenziali e assistenziali sospesa nei mesi precedenti. Sul fronte delle imprese, invece, vengono introdotti elementi di equità per evitare un ingiusto trattamento nei confronti di imprese operanti in condizioni o in settori diversi. La deputata Ghizzoni, innanzitutto, chiede di estendere la possibilità del finanziamento bancario concesso dalla Cassa depositi e prestiti con interessi a carico dello Stato anche alle imprese agricole e ai professionisti che, fino ad ora, erano invece rimasti esclusi dal provvedimento. La norma, inoltre, parla espressamente di imprese che abbiano subito danni diretti dal sisma: in realtà, la maggioranza di coloro che operano nel territorio del cratere ha visto la propria attività complessiva rallentata da quanto successo. “Anche chi, magari, non ha subito un danneggiamento al capannone o alle attrezzature ha, comunque, visto decurtato il proprio fatturato. – spiega Manuela Ghizzoni – Se nella filiera si spezza un anello, è chiaro che le conseguenze negative si riflettono su tutto il sistema”. Ecco perché con uno specifico emendamento si chiede che il meccanismo di finanziamento così disegnato possa applicarsi anche ai soggetti che abbiano subito una riduzione del fatturato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, certificata da un soggetto iscritto nel registro dei revisori legali. La differenza, semmai, sarà nei tempi della restituzione: i 18 mesi previsti (3 rate semestrali) sono comunque troppo “stretti” per tutti. L’emendamento all’articolo 11 propone quindi che questi saranno nell’ordine dei dieci anni (20 rate semestrali) per le imprese che hanno subito danni materiali, di cinque anni (10 rate semestrali) per le altre. A questo meccanismo di rateizzazione dovranno poter accedere anche coloro che sono riusciti a proseguire l’attività imprenditoriale. “Sarebbe paradossale – conclude Ghizzoni – che chi è riuscito a riprendere l’attività, dopo aver sopportato ingenti sacrifici, sia costretto a confrontarsi con ulteriori problemi finanziari per versare tutti i tributi e contributi dovuti per il periodo di sospensione entro il 16 dicembre prossimo”. Infine, è stato depositato un altro emendamento che chiede di procrastinare, per tutti, il termine ultimo del 16 dicembre di almeno una o due settimane”.
Pubblicato il 29 Ottobre 2012