“È necessario intervenire, in sede di esame parlamentare, per ampliare la portata dei provvedimenti, al fine di appianare le disparità di trattamento tra aziende e per evitare il recupero “selvaggio” delle ritenute a carico dei lavoratori delle zone colpite dal terremoto. – Lo dichiarano le deputate emiliane Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura alla Camera, e Donata Lenzi, che hanno presentato un pacchetto di emendamenti al ddl di conversione del decreto 174 che prevede disposizioni urgenti in favore delle zone terremotate nel maggio 2012. – Abbiamo proposto l’estensione del beneficio del finanziamento per la rateizzazione di tributi e contributi attraverso il prestito senza interessi della cassa depositi e prestiti anche a quelle imprese che hanno avuto un danno indiretto al proprio reddito d’impresa: perché – spiega Ghizzoni – se nella filiera si spezza un anello, è chiaro che le conseguenze negative si riflettono su tutto il sistema. Si deve prevedere – aggiungono le deputate, che sul tema hanno presentato un emendamento all’art. 11 – l’inclusione nel meccanismo di rateizzazione delle imposte anche dei liberi professionisti e delle imprese agricole, finora inspiegabilmente esclusi. Anche i tempi di restituzione del prestito suddetto dato che i 18 mesi previsti appaiono troppo ristretti alla luce dei danni materiali e indiretti subiti dall’intero distretto produttivo. A questo meccanismo di rateizzazione dovranno poter accedere anche coloro che sono riusciti a proseguire l’attività imprenditoriale. Sarebbe paradossale – commentano Ghizzoni e Lenzi – che chi è riuscito a riprendere l’attività, dopo aver sopportato ingenti sacrifici, sia costretto a confrontarsi con ulteriori problemi finanziari per versare tutti i tributi e contributi dovuti per il periodo di sospensione entro il 16 dicembre prossimo. L’intervento, poi, deve avvenire anche sul fronte del lavoro, per questo è stato presentato un emendamento che consentirà di applicare il limite di rivalsa, già stabilito per le ritenute Irpef, anche a quelle previdenziali e assistenziali: in sostanza, si chiede che la quota complessiva non possa superare il quinto dello stipendio, per evitare di avere una busta paga svuotata. Se gli emendamenti verranno accolti si potrà dare una risposta alle richieste delle associazioni di categoria, dei sindacati, degli amministratori e delle imprese dell’area del cratere, non per regalare privilegi – conclude Ghizzoni – ma per fornire un aiuto concreto rispetto ad una tragedia che ha colpito un territorio di traino per l’economia italiana”
Pubblicato il 29 Ottobre 2012