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Se non si rivaluta la sanità pubblica, chi chiamiamo, loro?

“21 miliardi di tagli al Fondo Sanitario Nazionale decisi negli ultimi tre anni hanno messo in ginocchio l’intero sistema che soffre anche per il blocco del turn over e la carenza di personale infermieristico che costringe a turni massacranti. In questa situazione, la Legge di Stabilità prevede altri tagli per 1,4 miliardi di euro nei prossimi due anni, che non possono essere approvati. E le Regioni, anche quelle virtuose, con i conti a posto, hanno già dichiarato di non essere più nelle condizioni di garantire i servizi ai cittadini”.
Per denunciare questa gravissima situazione, Il Partito Democratico scende in piazza a Roma e prende parte alla manifestazione: “Diritto alla cura, diritto a curare”, a fianco degli operatori della sanità. Insieme ai medici, infermieri e tutti i lavoratori del settore, ci saranno i parlamentari Margherita Miotto, Ignazio Marino, Livia Turco, Lionello Casentino e Luciana Pedoto.
“La legge di stabilità – ha scritto Pier Luigi Bersani in una lettera inviata a sostegno della manifestazione dei medici – va corretta, l’ho detto e lo ribadisco. Lo Stato non può risparmiare riducendo i servizi alle persone, la sanità, la scuola, il welfare. Siamo d’accordo con la lotta agli sprechi e alle inefficienze, ma i tagli lineari non sono utili anche perché dalla qualità dell’assistenza pubblica si misura il grado di civiltà di un intero Paese…”.
“Non si può nascondere il malessere del mondo sanitario”, ha detto Paolo Fontanelli, responsabile Sanità del partito democratico.
“Siamo arrivati a un punto critico serio e serve un’assunzione di responsabilità da parte di tutti. E’ ora di dire basta ai corporativismi e agli interessi di pochi per fare prevalere l’interesse nazionale, ovvero la tutela della salute che deve essere salvaguardata e garantita a tutti”.
Per Ignazio Marino: “Se l’assistenza sanitaria pubblica continua ad esistere, lo si deve in gran parte all’abnegazione di medici, infermieri, tecnici, ma non si può pretendere di colmare le carenze con la sola buona volontà dei singoli. Non dobbiamo permettere che il SSN sia smantellato un pezzo per volta e sostituito da un sistema privato in cui solo chi può permetterselo avrà accesso alle cure migliori”. Dl Sanità, Marino: “Governo vuole porre la fiducia, è un errore”.
“La sanità pubblica e chi ci lavora devono essere salvaguardati”, ha incalzato Livia Turco. “Rappresentano una sorta di ultima e invalicabile trincea per la tenuta sociale del Paese. Tagliare la sanità vuol dire tagliare la vita, la solidarietà, la coesione sociale già messa a durissima prova da questa crisi e dagli interventi per contenerla. La mia è una adesione convinta – ha concluso – con la testa e con il cuore. Credo da sempre nella sanità pubblica e in tutti coloro, medici e operatori a tutti i livelli, che dedicano la loro vita alla salute dei cittadini…”.
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