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"Scuola, dietrofront del governo sulle 24 ore degli insegnanti", da unita.it

«Il pericolo è scongiurato, però adesso in Parlamento con tutte le forze politiche bisogna trovare l’alternativa per reperire i 183 milioni di euro per il 2013. Si toglieranno quelle spese che danno fastidio al nostro sistema». Così il sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria, ai microfoni di Agorà, ha confermato il dietrofront del governo sulla decisione di incrementare da 18 a 24 ore settimanali l’orario di lavoro per i docenti delle scuole medie e superiori. Per il sottosegretario, anche l’ipotesi di portare le ore a 21 anziché 24 «è stata esclusa con una nota ufficiale del ministero». Rossi Doria ha precisato che i fondi richiesti alla scuola dalla legge di stabilità verranno reperiti senza toccare il capitolo ‘personale’: «La ratio di questo cambiamento annunciato dal governo e dal Ministro va nella direzione di non toccare le questioni riguardanti l’organico».
PD, PDL E UDC: EMENDAMENTO CONTRO LE 24 ORE
«Dopo aver condiviso la relazione della presidente Ghizzoni alla legge di Stabilità, stiamo predisponendo un emendamento per abrogare la norma che prevede l’aumento dell’orario, da 18 a 24 ore, delle lezioni frontali per gli insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado». Lo annunciano le deputate della Commissione Cultura della Camera Maria Coscia (Pd), Elena Centemero (Pdl) e Luisa Santolini (Udc) che aggiungono: «in accordo con il governo e i colleghi della Commissione Bilancio stiamo cercando le necessarie coperture finanziarie. Ci auguriamo che su questo emendamento ci sia la convergenza anche dei colleghi dell’opposizione affinché – concludono Coscia, Centemero e Santolini – possa diventare un atto unitario di tutta la Commissione».
«Apprezzo il dietrofront del Governo sulla norma che incrementa di 6 ore settimanali il lavoro dei docenti, ma, ancora oggi, ci troviamo a lavorare su un testo che è quello consegnatoci dal Consiglio dei ministri, pertanto proseguiremo il nostro lavoro in commissione per scongiurare ogni ripensamento da parte dell`esecutivo», commenta Manuela Ghizzoni, presidente della commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera e relatrice del ddl stabilità. «La norma , se applicata, avrà effetti peggiorativi non solo sulla qualità della didattica, ma anche sui livelli occupazionali».
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