"La resistenza di Orsi il boiardo", di Massimo Riva
Non passa ormai settimana senza che, scavando nelle sentine di Finmeccanica, la magistratura porti alla luce torbide vicende di mala gestione. Ieri è scattato l’arresto di un big dell’azienda, Paolo Pozzessere, già direttore commerciale e ora manager per i rapporti con la Russia. Al tempo stesso un avviso di apertura d’inchiesta è stato notificato all’ex-ministro Claudio Scajola, rinomato nell’Italia intera per essersi fatto comprare una casa a sua insaputa. Nel primo caso l’arresto di Pozzessere nasce dal filone d’indagine che riguarda accordi dell’impresa pubblica con il governo di Panama e che ha già portato in prigione un altro singolare trafficante, quel Valter Lavitola stretto sodale di Berlusconi e negoziatore di affari assai poco limpidi per Finmeccanica. Nel caso di Scajola, invece, i magistrati stanno passando al vaglio accordi tangentizi con il Brasile sui quali l’ex ministro ha protestato la sua innocenza dichiarandosi pronto a farsi interrogare dai giudici anche immediatamente. Reazione apprezzabile nella speranza che, almeno questa volta, sappia dimostrare la sua estraneità senza ricorrere al risibile alibi dell’ignoranza di quel che gli succedeva sotto …