"Dove sbaglia la manovra", di Guglielmo Epifani
Le polemiche che sono seguite al varo della legge di stabilità sono tutte molto fondate. Sono soprattutto due gli aspetti che proprio non vanno. E che debbono essere cambiati in Parlamento: le conseguenze di equità sociale della manovra, gli ulteriori tagli operati nel campo della scuola. Non risulta equa una scelta che aumenta l’Iva per tutti e una riduzione delle aliquote fiscali che lascia fuori dai benefici la parte più povera e indigente della popolazione, sulla quale inoltre si scarica anche l’improvvida decisione di rendere permanente l’aumento delle accise sulla benzina. Da un lato quindi prezzi che aumentano anche in presenza di un calo continuo dei consumi, dall’altro salari e pensioni fermi, oltre la disoccupazione che sale, con benefici fiscali che valgono solo in parte, e per una parte, a compensare la caduta del potere d’acquisto. Il gioco sulle detrazioni e sulle franchigie, e quello sui tempi diversi tra vantaggi e svantaggi fiscali serve soltanto a compensare la riduzione del gettito, creando un precedente sbagliato di retroattività delle imposte assolutamente indigeribile per i contribuenti onesti …