"Il Joker che ride sulle sue rovine", di Curzio Maltese
L’inutile nuova sede della regione Lombardia, un pugno all’occhio e l’altro allo stomaco del contribuente, costruita come recita la lussuosa brochure “per favorire l’incontro coi cittadini”, è piantonata anche oggi dalla polizia per evitare incontri troppo ravvicinati. Si manifesta un giorno sì e uno no, al grido “Formigoni dimettiti”. DENTRO rimane asserragliata una classe politica che perfino i boss della ’ndrangheta schifano sul piano etico. La brava gente che va a lavorare per le strade dell’Isola, già bellissimo quartiere sventrato da colate di cemento, leva lo sguardo al “grattacielo dell’eccellenza”, com’è stato battezzato nel delirio generale, e lancia crudeli auspici. L’altro giorno il corteo degli studenti ha provato ad avvicinarsi e sono partite le manganellate. Per simpatia i commercianti di corso Como hanno poi offerto da bere ai ragazzi. Al trentacinquesimo piano, nel punto più alto della città, molto sopra la Madonnina, c’è un uomo solo che guarda i resti di una capitale morale e ride. Roberto Formigoni ride. Gli indagano il quattordicesimo consigliere e il settimo assessore, gli arrestano collaboratori e amici, lo scoprono …