"Sant’Anna di Stazzema non è in Europa", di Moni Ovadia
La sentenza di archiviazione per gli imputati della strage nazista di Sant’Anna di Stazzema è un atto di ingiustizia perpetrato contro le vittime innocenti trucidate dai carnefici delle SS, contro i sopravvissuti e i loro discendenti e rappresenta anche uno strappo brutale inferto alla carne della memoria europea. Il danno principale, tuttavia, lo riceve paradossalmente la credibilità di quei giudici. Il loro giudizio pone un interrogativo serio sul carattere del loro retroterra culturale. Cerchiamo di capire perché. Un tribunale militare italiano dopo anni di lunghe e dolorose indagini ha emesso una sentenza di colpevolezza e una conseguente condanna sulla base delle numerose deposizioni di testimoni oculari, ma anche sulla base di confessioni di colpevolezza rese agli inquirenti e alla stampa da alcuni esecutori di quell’eccidio. I magistrati di Stoccarda, indagando con puntiglio e meticolosità, hanno deciso per l’assoluzione degli imputati per insufficienza di prove, di fatto dichiarando che le prove di colpevolezza riconosciute dai magistrati italiani sono a loro parere prove «fabbricate». Inoltre hanno addotto, a titolo di attenuante, il fatto che lo scopo principale …