Giorno: 29 Settembre 2012

"Il risveglio degli onesti", di Carlo Galli

PUÒ apparire strano che il Ministro dell’Economia reputi necessario sancire ora una prassi di attenzione e di vigilanza che avrebbe dovuto essere ovvia da sempre, affermando che se ci sono notizie penalmente rilevanti «su amministratori o altri componenti importanti delle società di cui il Tesoro è azionista, deve essere fatta la massima chiarezza in modo trasparente sui fatti e sulle implicazioni sul funzionamento delle società». Lo stesso potrebbe valere per le decisioni prese dalla Conferenza delle Regioni e presentate al governo; riduzioni del numero dei consiglieri regionali, delle spese dei gruppi consigliari, pubblicità dei bilanci, aumenti dei controlli della Corte dei conti. Tutte iniziative che ora, nel convulso susseguirsi degli scandali, possono sembrare dettate più dal panico che non invece – come sicuramente sono – da ottime intenzioni. Il che dimostra che le riforme non solo devono andare nella direzione corretta, ma devono anche essere tempestive. La politica ha molto a che fare con il senso dell’opportunità, del momento giusto, dei segni colti per tempo. Segni che invece le élites non hanno ben messo a …

"Il risveglio degli onesti", di Carlo Galli

PUÒ apparire strano che il Ministro dell’Economia reputi necessario sancire ora una prassi di attenzione e di vigilanza che avrebbe dovuto essere ovvia da sempre, affermando che se ci sono notizie penalmente rilevanti «su amministratori o altri componenti importanti delle società di cui il Tesoro è azionista, deve essere fatta la massima chiarezza in modo trasparente sui fatti e sulle implicazioni sul funzionamento delle società». Lo stesso potrebbe valere per le decisioni prese dalla Conferenza delle Regioni e presentate al governo; riduzioni del numero dei consiglieri regionali, delle spese dei gruppi consigliari, pubblicità dei bilanci, aumenti dei controlli della Corte dei conti. Tutte iniziative che ora, nel convulso susseguirsi degli scandali, possono sembrare dettate più dal panico che non invece – come sicuramente sono – da ottime intenzioni. Il che dimostra che le riforme non solo devono andare nella direzione corretta, ma devono anche essere tempestive. La politica ha molto a che fare con il senso dell’opportunità, del momento giusto, dei segni colti per tempo. Segni che invece le élites non hanno ben messo a …

"Da Nord a Sud, le inchieste dei magistrati sulle spese gonfiate dei gruppi regionali", da L'Unità

Sarà anche vero, come ha affermato soltanto pochi giorni fa il governatore della Lombardia Formigoni in tv, che «i presidenti di Regione hanno talmente tante competenze che è quasi impossibile non inciampare in una inchiesta della magistratura», ma certo quanto sta succedendo in Italia negli ultimi mesi fa tremare i polsi. Rimborsi spese gonfiati, fatture false e indennità ricchissime ma non solo, perché sono decine le inchieste giudiziarie che stanno travolgendo le amministrazioni regionali da Nord a Sud. Il Piemonte di Cota e l’Emilia Romagna, infatti, sono soltanto gli ultimi due tasselli di un domino che, oltre allo scandalo laziale che spinto alle dimissioni Renata Polverini, stanno scuotendo i palazzi in Lombardia e Campania. Dal canto suo Formigoni è inamovibile e, piuttosto che rispondere alle accuse della stampa sulle sue vacanze di lusso pagate (ma rimborsate, dice lui) dal faccendiere ciellino Pierangelo Daccò arrestato nell’inchiesta sulla clinica Maugeri, attacca querelando e paventando complotti di gruppi industriali. La realtà, però, è che il nome del governatore è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di …

"Da Nord a Sud, le inchieste dei magistrati sulle spese gonfiate dei gruppi regionali", da L'Unità

Sarà anche vero, come ha affermato soltanto pochi giorni fa il governatore della Lombardia Formigoni in tv, che «i presidenti di Regione hanno talmente tante competenze che è quasi impossibile non inciampare in una inchiesta della magistratura», ma certo quanto sta succedendo in Italia negli ultimi mesi fa tremare i polsi. Rimborsi spese gonfiati, fatture false e indennità ricchissime ma non solo, perché sono decine le inchieste giudiziarie che stanno travolgendo le amministrazioni regionali da Nord a Sud. Il Piemonte di Cota e l’Emilia Romagna, infatti, sono soltanto gli ultimi due tasselli di un domino che, oltre allo scandalo laziale che spinto alle dimissioni Renata Polverini, stanno scuotendo i palazzi in Lombardia e Campania. Dal canto suo Formigoni è inamovibile e, piuttosto che rispondere alle accuse della stampa sulle sue vacanze di lusso pagate (ma rimborsate, dice lui) dal faccendiere ciellino Pierangelo Daccò arrestato nell’inchiesta sulla clinica Maugeri, attacca querelando e paventando complotti di gruppi industriali. La realtà, però, è che il nome del governatore è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di …

“Stipendi di manager e politici bisogna dire basta agli abusi”, intervista a Enrico Rossi di Massimo Vanni

Rossi, governatore della Toscana: da Grilli intervento sacrosanto, ma non mettiamo tutti nello stesso sacco Ribassiamo gli stipendi per decreto e azzeriamo i benefit. Poi parliamo di come cambiare lo Stato. Visto dal governatore Enrico Rossi e dalla Toscana, che domina la bassa classifica dei costi della politica, il ciclone che si è abbattuto sulle Regioni si affronta così. Presidente Rossi, inchieste e scandali stanno portando le Regioni sul banco degli imputati, che sta accadendo? «Sarebbe sbagliato mettere tutto nello stesso sacco, ci sono situazioni diverse. Ci sono Regioni che hanno portato la sanità a posto, che hanno i conti in regola. Per queste il regionalismo è stato proficuo. Per altre invece non si può dire la stessa cosa. In alcuni casi l’autonomia statutaria è stata eccessiva». Stipendi dei consiglieri regionali, benefit, rimborsi. «Sì, sui costi delle indennità, i costi della politica. Su questo c’è stato un chiaro abuso». E come si rimette tutto a posto? «Come Toscana siamo ai livelli più bassi. La mia indennità è meno di 7mila euro, altri presidenti prendono più …

"Bersani: Monti fuori da contese «Noi faremo più riforme»", di Marco Mongiello

Il leader Pd al vertice Pse: se Moody’s permette anche l’Italia vorrebbe votare Per fare le riforme ci vuole la politica, non i governi tecnici, e la dimostrazione è la difficoltà dell’attuale esecutivo a varare le norme sulla corruzione. Parlando da Bruxelles, dove è in corso il congresso dei Socialisti europei, il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha ribadito il suo “No” a un nuovo governissimo guidato da Mario Monti e ha spiegato la necessità di una aprire nuova fase costituente in Italia e nell’Ue. Per Bersani il dibattito in corso in Italia sul Monti-bis è stata l’occasione per ribaltare il pericoloso luogo comune che è nato proprio in Europa, quello secondo cui per riformare i Paesi Ue e salvare l’euro dalla sfiducia dei mercati la politica vada commissariata e i cittadini vadano scavalcati a colpi di lettere della Bce, raccomandazioni delle Troike e memorandumnegoziati a porte chiuse. «L’Italia è un Paese come gli altri», ha detto il leader del Pd e «se Moody’s e Standard&Poor’s consentono, noi vorremmo fare le elezioni come si …

"Bersani: Monti fuori da contese «Noi faremo più riforme»", di Marco Mongiello

Il leader Pd al vertice Pse: se Moody’s permette anche l’Italia vorrebbe votare Per fare le riforme ci vuole la politica, non i governi tecnici, e la dimostrazione è la difficoltà dell’attuale esecutivo a varare le norme sulla corruzione. Parlando da Bruxelles, dove è in corso il congresso dei Socialisti europei, il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha ribadito il suo “No” a un nuovo governissimo guidato da Mario Monti e ha spiegato la necessità di una aprire nuova fase costituente in Italia e nell’Ue. Per Bersani il dibattito in corso in Italia sul Monti-bis è stata l’occasione per ribaltare il pericoloso luogo comune che è nato proprio in Europa, quello secondo cui per riformare i Paesi Ue e salvare l’euro dalla sfiducia dei mercati la politica vada commissariata e i cittadini vadano scavalcati a colpi di lettere della Bce, raccomandazioni delle Troike e memorandumnegoziati a porte chiuse. «L’Italia è un Paese come gli altri», ha detto il leader del Pd e «se Moody’s e Standard&Poor’s consentono, noi vorremmo fare le elezioni come si …