Giorno: 28 Settembre 2012

Vicenza – Convegno: oncologia al femminile

Palazzo Bonin Longare, Vicenza SESSIONE III LA PROFESSIONALIzzAzIONE IN SANITà COME MOTORE DI EquITà DI GENERE Introduce: L. Fioretto 9.00 Tavola rotonda: R. Berardi, S. Cascinu, M. Ghizzoni, S. Gori, R. Guglielmi, A. Righi SESSIONE Iv STRATEGIE DI PREvENzIONE Moderatori: T. Gamucci, M. Guaraldi 10.40 Prevenzione e trattamento dei tumori nelle donne HIv positive E. Vaccher 11.00 La donna e le sindromi neoplastiche ereditarie gastrointestinali C. Oliani 11.20 La sorveglianza nelle donne ad alto rischio di carcinoma mammario D. Barana, L. Cortesi, M. Ghizzoni 12.20 L’esperienza di Cascina Rosa: principi nutrizionali nell’attività di prevenzione oncologica P. Pasanisi 13.00 Note conclusive e verifica degli obiettivi formativi raggiunti 13.15 Compilazione modulistica ECM 13.30 Light lunc

Università: Ghizzoni, subito istruzione e conoscenza nell'agenda politica

“La politica deve affrontare di petto e con urgenza i problemi dell’accesso alla formazione superiore. Tali problemi stanno rendendo, di fatto, inesigibile il diritto allo studio universitario: così si tradisce il dettato costituzionale e si mortificano le aspettative degli studenti che dovrebbero essere i protagonisti del sistema di istruzione terziaria. – lo dichiara Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera dei Deputati, nel giorno delle proteste studentesche contro gli sbarramenti all’accesso universitario – Lo sbarramento allo studio superiore è sempre più ascrivibile da una parte alle condizioni sociali e geografiche e dall’altra alle difficoltà del sistema della conoscenza che non può che arrancare di fronte al progressivo definanziamento e alle inadeguate politiche scolastiche e universitarie degli ultimi anni. Non si può non vedere che investire nelle persone, nelle loro abilità e competenze, è la chiave per crescita e lavoro, quindi una chiave per il successo delle economie, delle società e dei loro cittadini. Gli ultimi dati OCSE mostrano, infatti, che anche durante questa fase recessiva un livello maggiore di formazione assicura …

"Il gotha delle riviste scientifiche italiane? 'Barche', 'Suinicoltura', 'Etruria Oggi'…", di Corrado Zunino

La lista pazza delle riviste scientifiche è l’ultimo B-movie girato al ministero dell’Istruzione (e dell’Università e della Ricerca, più appropriatamente nel caso). Dopo i test casuali per il concorso per presidi, i quiz scandalo sui tirocini formativi, il ponderoso dibattito sulla bontà delle mediane dei titoli necessari per accedere al ruolo di commissario universitario, i bandi pecorecci dell’Università di Firenze, ecco le “riviste scientifiche patinate”. Un nuovo cult, un inedito nel mondo. Le riviste scientifiche danno punteggio a chi riesce a pubblicarvi sopra articoli (scientifici), concorrono a far ottenere una cattedra, aiutano a inclinare i finanziamenti verso i singoli atenei. Dopo anni di mucchio selvaggio in cui ci si affidava – di fatto – alle “autocertificazioni” dei ricercatori e dei professori che inserivano nel grande archivio Cineca i loro lavori e alle singole valutazioni delle singole commissioni d’esame, l’Anvur, che è l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, ha provato a fare il primo censimento delle riviste. Si è affidata a una commissione esterna (28 membri, un centinaio di esperti coinvolti) e …

"Il gotha delle riviste scientifiche italiane? 'Barche', 'Suinicoltura', 'Etruria Oggi'…", di Corrado Zunino

La lista pazza delle riviste scientifiche è l’ultimo B-movie girato al ministero dell’Istruzione (e dell’Università e della Ricerca, più appropriatamente nel caso). Dopo i test casuali per il concorso per presidi, i quiz scandalo sui tirocini formativi, il ponderoso dibattito sulla bontà delle mediane dei titoli necessari per accedere al ruolo di commissario universitario, i bandi pecorecci dell’Università di Firenze, ecco le “riviste scientifiche patinate”. Un nuovo cult, un inedito nel mondo. Le riviste scientifiche danno punteggio a chi riesce a pubblicarvi sopra articoli (scientifici), concorrono a far ottenere una cattedra, aiutano a inclinare i finanziamenti verso i singoli atenei. Dopo anni di mucchio selvaggio in cui ci si affidava – di fatto – alle “autocertificazioni” dei ricercatori e dei professori che inserivano nel grande archivio Cineca i loro lavori e alle singole valutazioni delle singole commissioni d’esame, l’Anvur, che è l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, ha provato a fare il primo censimento delle riviste. Si è affidata a una commissione esterna (28 membri, un centinaio di esperti coinvolti) e …

"Ricostruire la scuola a partire dal sud", di Fabrizio Dacrema

Con l’abituale disattenzione riservata alle azioni positive, prende avvio in questi giorni in quattro regioni del mezzogiorno (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia) un importante piano di investimenti in grado non solo di rilanciare la scuola del sud, ma di mettere a punto modelli di intervento generalizzabili e utili per ricostruire il sistema formativo pubblico italiano dopo l’azione demolitiva del ciclone Tremonti/Gelmini. Si tratta dell’intelligente operazione del Ministro Barca che ha riprogrammato i fondi europei, non spesi e a rischio di essere perduti, e li ha finalizzati a obiettivi strategici per la crescita del paese. Il Piano di Azione e Coesione in materia di Istruzione mette ora in campo circa un miliardo di euro, una cifra del tutto considerevole se si considera che è concentrato in quattro regioni, ed è finalizzato a realizzare azioni di miglioramento del sistema formativo del mezzogiorno: raccordo scuola-lavoro, miglioramento degli ambienti scolastici, dotazione di nuove tecnologie, promozione dello studio all’estero, contrasto della dispersione scolastica, innalzamento delle competenze chiave, orientamento e valutazione. Il piano contiene scelte in controtendenza con la politica economica esclusivamente …

"Ricostruire la scuola a partire dal sud", di Fabrizio Dacrema

Con l’abituale disattenzione riservata alle azioni positive, prende avvio in questi giorni in quattro regioni del mezzogiorno (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia) un importante piano di investimenti in grado non solo di rilanciare la scuola del sud, ma di mettere a punto modelli di intervento generalizzabili e utili per ricostruire il sistema formativo pubblico italiano dopo l’azione demolitiva del ciclone Tremonti/Gelmini. Si tratta dell’intelligente operazione del Ministro Barca che ha riprogrammato i fondi europei, non spesi e a rischio di essere perduti, e li ha finalizzati a obiettivi strategici per la crescita del paese. Il Piano di Azione e Coesione in materia di Istruzione mette ora in campo circa un miliardo di euro, una cifra del tutto considerevole se si considera che è concentrato in quattro regioni, ed è finalizzato a realizzare azioni di miglioramento del sistema formativo del mezzogiorno: raccordo scuola-lavoro, miglioramento degli ambienti scolastici, dotazione di nuove tecnologie, promozione dello studio all’estero, contrasto della dispersione scolastica, innalzamento delle competenze chiave, orientamento e valutazione. Il piano contiene scelte in controtendenza con la politica economica esclusivamente …

"L’era dei tecnici finisce in archivio", di Claudio Tito

Sono bastate poche parole, e una fase politica si è chiusa. La stagione dei tecnici – per come l’abbiamo conosciuta in questi dieci mesi – è destinata a cambiare, probabilmente a scolorire la sua “tecnicità”. Per assumere la tinta della politica. Il discorso pronunciato a New York da Mario Monti muterà il segno della prossima campagna elettorale e contestualmente modificherà il volto del governo in carica. L’esecutivo dovrà fare i conti con una situazione diversa. Con le elezioni, certo. Ma anche con un rapporto nuovo che inevitabilmente si instaurerà con l’opinione pubblica. Fortunatamente, infatti, il perno fondamentale di una democrazia resta il voto dei cittadini. L’Italia tra pochi mesi sarà chiamata alle urne. E nessuno — nemmeno la comunità internazionale — può dolersene. Al termine di una legislatura, si vota. Il nostro Paese non è regolato da uno Statuto speciale che permette di non interpellare gli elettori in base alle richieste più o meno strampalate degli investitori stranieri o in virtù di un andamento più o meno positivo dello spread tra i btp e i …