"Da noi la destra non può votare", di Tommaso Giuntella
Tutto ci saremmo aspettati nella storia del centrosinistra italiano fuorché un dibattito sull’opportunità che alle primarie del centrosinistra votino solo gli elettori del centrosinistra. Chiariamoci subito, non è una questione di regole. Potremmo dilungarci per anni nello studio di meccanismi e arrivare a giustificare le posizioni più originali e i loro opposti, ma non ne verremmo mai a capo. Le primarie, mai come in questa fase, mai come in questo Paese, sono uno strumento della dialettica di una comunità politica. Non è una questione normativa, è una questione etica, ma ancora prima una questione di buon senso. Viviamo un tempo di estrema confusione, nel quale siamo arrivati a immaginare un controsenso logico quale la contrapposizione tra società civile e società politica. Una distanza immaginaria che è percepita e che anche solo nella percezione va colmata, prima di tutto da un partito che aspira a governare il Paese come perno di una coalizione di democratici e progressisti. In questo contesto l’atto politico del partito democratico di Bersani, l’apertura delle primarie ad altri esponenti del Pd previa …